Scritta da: MoniFlà

Il tragico sfiorire dell'inverno

Vagava per le strade quella sera
cercava il tepor di primavera,
trovò il soffio freddo dell'eterno,
il tragico sfiorire dell'inverno.
Uscì di casa per recarsi al molo,
con la sua moto intraprese il volo.
Gli amici lo aspettavan per la pesca,
era lui chi doveva portar l'esca.
Non arrivava all'appuntamento,
l'attesa poi si trasformò in sgomento.
Vagava per le strade quella sera
cercava il tepor di primavera,
trovò il soffio freddo dell'eterno,
il tragico sfiorire dell'inverno.
Era una notte tiepida d'aprile
e gli altri lo aspettavan sul pontile.
Non arrivò giammai a quell'impegno,
la morte lo trattenne come pegno.
Perì sul colpo, non senza dolore,
perì quel giovane e fresco fiore.
Vagava per le strade quella sera
cercava il tepor di primavera,
trovò il soffio freddo dell'eterno,
il tragico sfiorire dell'inverno.
E adesso che nei campi del divino
potrai tornare ad essere bambino,
nessuno potrà mai dimenticare
quella tua voglia matta di volare,
quella tua voglia d'inseguire il vento
in cui hai trovato morte, ma contento.
Vagava per le strade quella sera
cercava il tepor di primavera,
trovò il soffio freddo dell'eterno,
il tragico sfiorire dell'inverno.
Composta mercoledì 3 gennaio 2001

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