Scritta da: Emmanuel Devan

Regina d'Avorio

Mai più sarai regina
di carne e d'ossa, d'amore.

Mai più udrai voce amica
nel travaglio dei tuoi giorni.
Mai più.

Sorgerai dopo notti insonni
dai lunghi occhi
di laguna,
nella tenue bruma.

Raccoglierai nell'alba
le gambe esili, candide
come il tuo corpo di pesca
nella tua stanza tutta bianca
di luce polare,
splendida nei raggi di Venere,
dell'aurora della vita,
ormai perduta.

Tu, smarrita
sull'immenso scacchiere
quel giorno,
tu, altéra Regina d'avorio,
affronterai l'alfiere,
innalzerai la torre
per difendere il tuo re;
e nuda, la dolce
caviglia imprigionata
da chi ti dirà l'altro passo!

E verranno i giorni bianchi,
e verranno i giorni neri.

Tu, novella virgo Camilla,
trafitta dall'oro, accecata,
tu, guarderai rapita
il passaggio,
dal profumo perverso
estasiata,
spianando il passo
malvagio
a chi, con la mortal veste
del sovrano già amato,
l'anima tua darà!

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