Non volevo morire

Alienato
è il dolore che cerco di spiegare,
Picchiato
come un sasso
e da quel calcio si è allontanato
Per arrivare
nello sciame dei passanti della domenica mattina.
Erano i miei aspetti
di una vita che non ti aspetti, aspettava troppo
e non aspettava lei.
Attendeva col corpo steso sulla terra fertile
coperta dalla pietà di un ramo di budlera.
Era nel giardino delle cazzate
quelle che me le sono inventate
per non morire.
Non volevo morire!
Con le mani che soffocavano un pensiero
cullato dal petto e messo a dormire.
Ho disegnato un intrattenente lungo giorno.
Verde e disgustoso
il sangue del futuro
è la mia prospettiva,
gocciola il vino dalla bocca del serpente.
La bellezza del sorriso triste e sordo
è il mio bastone.
Si drizza la schiena e si colora la fronte.

Sto piegando la schiena
Per toccare l'occhio del destino.
Ho parlato al sordo di uno schiaffo che non so perdonare,
la signora indifferenza
mi passò d'avanti ridendomi in faccia.

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