Scritta da: Alessandro Erato

Sei tu

Come il ponte
Porto la mia coscienza
Verso di te,
ammaliato dalla cura
che mi concedi
dalla furia delle frenesie
delle gioie di cui godi,
dai sorrisi che non sbocci
e che silenti annegano tra i tuoi versi.

Salirò tra i monti
O scenderò tra i laghi
Freddi e plumbei.

Sfiorerò la notte
E il suo manto stellato
Per chi... se non per te?
Se la mia anima
È corrotta e persa
Sei tu la corruttrice
Ma esser condannato
È amore che ricerco.
Se la mia anima
È vermiglia
Sei tu il mio tarlo.
Se son clandestino
È tua la terra che calpesto,
e in questo calpestare
odo la tua mano
più delle voci
che mi gravitano accanto.
Composta giovedì 15 dicembre 2011

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