Scritta da: Rosario Chippari

Canto notturno

Canto di uno spirito errante,
a sera,
quando gli ormeggi e le prue risiedono
nelle menti pacate di pescatori di uomini.
Non hai più sognato, musa?

Amor che a sangue
perdona,
amore di madre che tutto completa,
quali sono i veri princìpi
di un uomo solo e lasciato dall'amore,
di quel verso senza ritorno?

Canto notturno,
e festivo.
Della pietà di un cuore
ne avrò il ricordo, o musa?
Avrai segnato anche il mio sigillo
nelle tempeste del desiderio?

Non è più un sogno, capisci...
È la vera luce di un giorno
non qualunque...
perché non vi è più
il solito, l'abitudine. Non ci sarà.

Canto di un errante
che vibra sotto la luna,
come il sangue davanti all'amor
quello vero,
ormai come un fiore
che vive solo di luce, la tua.

Amore che sogni,
perdona le membra
di uno spirito ferito,
ormeggiando ora sulle sponde
della sua mente. Vai, o musa...
Rinsalda le antiche
parole ispirate. Amore e sangue!
Composta giovedì 8 dicembre 2011

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