Scritta da: Simone Sabbatini

Dolce signora bionda

T'ho incontrata che avevi ottant'anni
e negli occhi un riflesso un po' stanco.
Ma se tu non mi avessi fermato
t'avrei visto? Avrei fatto in tempo?
Tempo che temo, Tempo che corro
che voglio far mio e mi diventa nemico.
E si corre la vita, e si vedono vite
sfumarci alla coda degli occhi.
Un'ora di spesa passata alla coop
bastoncini congelati di pesce
nelle buste. Un sabato fuggente
da riempire con altro nel sole
a novembre che obliquamente muore.
E quant'altro e cos'altro, e il mio passo
normale, e le tue strane parole
che graffiano intorno e feriscono il cuore,
poi nascono dentro e lo fanno fiorire.
Ma forse è soltanto che avevi ragione
e comunque la cosa più grave
è stata fermarmi soltanto un momento
e riandare. E non chiederti niente
sapere che cosa hai rincorso
conoscere il tuo grande rimorso.
Non chiederti e non ascoltare.
Composta domenica 13 novembre 2005

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    Scritta da: Simone Sabbatini
    Dedica:
    A chi un giorno mi ha detto di non correre.

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