Scritta da: Gianni Berna

La luna blu di quella sera

Tuffato si era il sole dietro l'orizzonte
Ma ancora i suoi bagliori
Tingevano d'un diffuso rosso
Cielo mare e sabbia
Come a voler scaldare ancor la poca gente
Intenta a radunar svogliatamente le sue cose
Per prolungar la dipartita
E non abbandonar quel paradiso
Ma lentamente la spiaggia si fè vuota
Non si udì più parola
Solo il rumor di dolce onda
A carezzar la sabbia
Che attendeva a riva
Le mie braccia cingevano il tuo corpo ignudo
L'azzurro dei tuoi occhi
Fu lancia dentro i miei
E non vedemmo più
Neanche la notte che ci avvolse
Fin quando un più ardito alito di vento
Riportò il reale su di noi
Ridonando luce alle pupille nostre
Ci avvolgemmo allora
In quella piccola coperta
Stringendo ancor di più le nostre carni
A non lasciar fuggir quel tiepido calore
Che sulla nostra pelle
Ancora rimaneva
La notte era sparita
Un chiaror mai visto prima
La spiaggia intera illuminava
Volgemmo gli occhi al cielo
E quella luna blu
Con la sua luce ovattata nel silenzio
Inviava su di noi le sue carezze
Regalandoci quel senso della pace
Che invano ognor si cerca in questa terra
Un giorno dietro l'altro
Nel tempo già passato
E in quello che verrà.

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