Nonna

Nonna
donami un istante ancora
le danze di armoniosi
inafferrabili respiri
dei merletti cesellati
dal grembo scalpitante delle tue mani.
Tutto desidera parlarmi di te
vecchie porcellane di Delft
sussurrano da un mobile liberty
scie di ricordi
con i calzoni corti di bambini
bambole disposte a fiera
sfavillante corolla
si dondolano sulle ginocchia
di un tempo che non sa perdonarsi
il suo vile, impietoso
ferocemente diluviale trascorrere.
Il tuo pianoforte
mi invita a sedergli accanto
e sciorina dai suoi tasti d'avorio
le carezze imprigionate nei suoi preludi
le musiche austere di Beethoven
i fraseggi ardenti di Bach
le sonorità capricciosamente imperiali di Mozart.
Ci sono stradine
ammantate di miele
che solleticano il mio udito ancor bimbo
ombre di innata eleganza
di antiche gavotte e maestose sonate
che giungono a me
su una carrozza veneziana
nel comodino dorato della tua memoria,.
Nonna, scopro di nuovo
che la vita è sempre pronta a ruggire
per farsi beffe
di spazio, materia e orologi.

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