Scritta da: Nello Maruca

La festa della Madonna

Quest'oggi, quattro ottobre,
suoni intorno sono e canti,
vicino non son'ombre
e i cuori paion contenti.
Oggi è festa della Vergine,
della Vergine Maria
e sia grandi che piccine
sono in massima euforia.
Tutt'allegrezza è intorno,
la gente si sollazza,
sol'io da qualche giorno
carco sono di tristezza.
Mi piange dentro il cuore,
sentomi afflitto e solo,
lunghe trascorron le ore,
dai piedi mi sfugge il suolo.
Quel vaso di cristallo
Mancante è di più fiori.
Sta sopra al piedistallo
Ma è come fosse fuori.
È bello e rilucente
Ma pare ombrato e vecchio:
Gli manca la sua gente:
Lo vedo nello specchio.
Tre sono rimasti fuori
Da quel cristallo puro.
Son tre, son tre amori
Che l'animo rendon scuro.
In un cantuccio: In casa,
credendo d'esser sola
la faccia triste, or rosa,
or pallida, or viola,
solcata dalle lacrime
piange una donna sola.
Si contorce, si comprime,
sola parla, sola ragiona.
Alza gl'occhi all'improvviso
E mi fissa desolata,
mentre asciuga il dolce viso
dice: Ahimè! Che sfortunata.
Chiude gli occhi e chiede
Muta: Ma perché, perché, perché!?
Guardo in Cielo e muto chiedo:
Ma perché, Maria, perché!?
Dai lor figli tutti quanti
Circondati son gli amici,
vanno avanti, indietro, avanti
coi parenti: Sono felici.
Per il fare di certuni
Io, però, non son contento,
tutti affetti restan vani
pel lor scarso sentimento.
Dea Fortuna da me è scosta
Canco pure per mala sorte
Questo giorno solo resto
Con due figli e la consorte.
Lei non sa, la Dea bendata,
che se un figlio manca in casa
la sua mamma è addolorata
e vien tetra ogni cosa.
Questo giorno tanto bello
Da quel vaso di cristallo
Di bei figli mancan tre:
Due Regine e un gran Re.

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