Scritta da: Nello Maruca

L'onest'uomo

Nel corso di sua vita un sentimento
unico l'ha sempre accompagnato
mai, in nessun tempo, nemmeno per un momento
tal'alto sentimento l'havea abbandonato
finché avvenne un dì scompiglio in mente
sua che quale gran macigno schiacciavagli
la coscienza e lo rendeva niente.
Da energici e vitali flemmi

i pensieri furo, tutto abbagliato
vide e il male quale tarlo rodeva
i buoni intenti e lo sbagliato
al giusto s'imponeva e vile lo rendeva.
Più pace mai s'avrà ché il sentimento
se pur per poco lasso s'è dipartito
altrove rendendolo sgomento
talché triste morire non è ma desiato.
Purità! Per tanti lunghi anni stata
gli sei vicino, l'hai per man portato,
l'hai sempre ben guidato: Eri appagata:
Perché o purità lo hai abbandonato?
Vero che in abituale tua dimora
sei tornata ma il segno dell'assenza
chi lo cancella mai? Quel ch'era allora
più non sarà da ora. Più non è l'essenza.

L'incerta fede che porta poco sollievo
gli offre e chi, allora, più l'allieterà?
Mai cercò onori, sempre ne fu schivo,
e alla sua follia chi ora crederà?
Fu la pazzia a travolgerlo, a fargli
tanto male, soltanto in sette giorni
sconvolsegli la vita come guerrieri in armi
sconvolgono palazzi, rovesciano governi.

Maligno maledetto! tutto gli togliesti:
La sposa stanca e buona, i figli,
i nipotini: Quanto cattivo fosti!
Eri in agguato, colpisti con gli artigli.
Dell'orto distrutto hai albero e frutto
perciò desiderio della fine avverte
così, Maligno, sei contento in tutto
mentr'egli riposo avrà perché inerte.

Vergogna nel guardare i figli porta,
indegno d'abbracciare la sposa amata,
non ha argomento no, nulla gl'importa,
non ha coraggio a dire: O mia adorata.
Il cuore t'ha trafitto o dolce donna
per futile motivo e sciocco orgoglio;
per lui sei stata portante colonna
non piangere più di tanto la sua spoglia.

Per lungo tempo di te pur degno fu,
fu la pazzia a sviarlo da sentier verace
e tu, soltanto tu, puoi sol saperlo tu
che solo per te vorrebbe riaver pace.
Al Creatore credeva ed al creato,
mai prima aveva in sé alcun reato,
dell'onestà teneva culto assai
ma cadde in burrone profondo, ormai.

La mente er'intontita e lui vagava,
svaniva il sogno di restar coi suoi
giacché il male per strada lo ghermiva
e lo gettava infra immensi guai.
Non fece, no, per nulla alcuna ruberia
od offesa a qualunque esser vivente;
giammai la mente sfiorò tal cattiveria
ma di tal'azioni è meno che niente.

Commise illecito che vergogna mena
per quell'essere ch'è certo cristiano
poiché irregolarità comporta pena
di profonda ferita dentro l'animo.
L'illegalità non fu contro persona
e nemmanco ad essere vivente
in generale, può parere strano
ma il danno verso altri è inesistente.

Il cruccio ch'à è d'essersi discosto
da quant'imposto da Dio Salvatore
perché, inopportunamente, con furbizia
ha ricevuto ciò che lecito era
in altro corretto modo, comunque, avere

Da retta via dal diavolo distorto
agli uomini non voleva esser di torto
e preso da enorme orgoglio sciocco
resta stordito in immenso fosso.
Sol Dio può dare ristoro all'alma sua,
ridare la serenità che prima aveva,
chetar la pena che gli arde in petto
giacché non volea mancargli di rispetto.

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    Il giudizio mi lusinga.
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    Bella poesia - merita essere votata.

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