Scritta da: Alessio Fabretti

A te

A te...
... e il saluto a te non cheta la mia mente. Dolce dama, porgi a me il braccio si che io possa almeno stringere e sentire il lieve tepor d'un soffio. Ti prego dolce signora guarda i miei occhi stanchi che non trovano un luogo ove riposare se non nei tuoi. Un tenero bacio supplica il mio cuore dacché son giorni che il desio lo infiamma. Laggiù tra il clangore delle armi e le cavalcature il pensier di te mi ha sorretto. Solo una lieve ferita al fianco inferta da un saraceno, seppur cavaliere strenuo, tolsi la vita e nello spirar: "Forte il tuo braccio" mi disse. "Ciascun di noi vorrebbe battersi con te sii prode nel cuore come nell'arme". Un rivolo di sangue dalla bocca esalando l'ultimo respiro, e l'arma sanguinante scivolò dal mio braccio cadendo rovinosamente al suolo, cupo il suono, e cadde il mio volere con essa.
Composta domenica 2 maggio 2010

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    Scritta da: Alessio Fabretti

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