Scritta da: duska

Mentre la pioggia copre il loro pianto

Mentre la pioggia copre il loro pianto,
oltre lo sguardo innocente e il grido
muto, che del dolore chiedono i perché,
essi stanno in un angolo dispersi.

A rubare ogni giorno l'alba al giorno.
A seminare palline di carta per le strade
di nessun luogo, cercando, in un sorriso,
di rincorrere il sapore dell'amore.
Di una vita appena percepita.

Con le piccole mani nude, screpolate.
Ignorate. Verso muri alti, sfuggenti.
Di giardini immensi e finti.

In un mondo di valzer, stonato,
arenato sul lembo inamovibile
d'inquietanti vanità falsate.
Senza più tempo. All'ingiù!

Bambini nati in piedi. Prigionieri.
Spettinati da un'infanzia d'artificio.
Che inquieti si arrabattano
tra le acque infette dell'Indifferenza.
Liberi, solo, di essere fantasmi
in città annebbiate da splendori.

Disperatamente io grido.

Grido sulle piccole mani vuote,
i passi barcollanti nel fango.
La mia voce si rompe:

Possa il vento disperdere la pioggia
che copre il loro pianto.
Sbriciolare angeli per nutrire avvoltoi.

Purificare i duri cuori.
Uscire dall'Assenza.
Liberare l'Amore con sentimento.
Senza travestimenti.

In armonia con ogni stagione.

Mettere il mattone caldo nei loro letti di gelo:

Per accendere bianchi sorrisi;
dare respiro alla luce per nuovi mattini sicuri
dove candidi e sensuali bucaneve
sminuzzano, ancora, dolci sonetti.

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