Scritta da: Gianluca Menegazzo

La stanza

Giravo in quella stanza, cercando via d'uscita, ma tal struttura non presentava ne porte ne finestra, chiuso nel mio oblio la via di fuga era persa...

Il ricordo di quella libertà che fugace accarezzava i miei giorni,
in quella gioventù così lontana che la mia memoria a mala pena riaffiorava,

Oggi scontrosa distrugge quella gioia che velo nell'anima di ritornare a quei fieri anni,
chi mi è vicino dimostra con molta sapienza di comprendere questo vuoto che mi circonda,

ma nessuno sa spiegare dove siano finite quelle robuste porte che mi conducevano fuori,
quelle finestre che trasparenti mi regalavano ad ogni occhiata lo stato del mondo.

Oggi sono solo qui, come un animale appena ingabbiato cerco via d'uscita controllando ogni angolo,
guardo il soffitto nella speranza che il blu del cielo risplenda di nuovo sulla mia testa.

Scruto il pavimento con certosina attenzione qualche mattonella sicuramente nasconde un segreto,
come in ogni eroico film la speranza si sposta sempre su piccolezze che ignobili perdiamo nella vita.

Nulla ancora si profila come la nuova speranza, la nuova luce la nuova gioia,
il tempo passato qui dentro sembra ripetersi ciclicamente, quasi da generare vertigini.

Questa solitudine mi da la grande possibilità di ritrovare pace con la mia anima,
scorgere dentro ogni respiro con gli occhi chiusi, cosa veramente ho perso di me
senza che il peccare di presunzione guidi la mia autovalutazione.
Composta martedì 9 marzo 2010

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