Regina

Sei una regina
dice il mio uomo ogni mattina prima di andare al lavoro,
resto sola nell'ombra delle mura mute,
e conto le ore.
Spolvero i mobili, lustro le posate,
cucino e sforno biscotti,
e canticchio,
sempre più piano,
guardo l'orologio,
la sera ancora lontana.
Bussa il postino, squilla il telefono,
di nuovo il silenzio
guardo l'orologio
la sera ancora lontana.
Sono una regina
fiera di quel privilegio,
nel palazzo reale tra quattro cipressi.
Ogni mattina colgo una rosa rossa e
intreccio con i capelli
e tingo le labbra rosee,
per farmi bella,
essere degna d'una regina vera e
quando si fa sera accendo le luci,
un mazzo di rosa rossa
profuma sulla tavola,
e guardo l'orologio,
sono ancora sola.
Arriva il mio uomo con passi pesanti,
con un fiorellino nell'occhiello,
mi stringe tra le braccia appassionatamente
- "cosa hai fatto oggi mia bella regina?
Sta sera non ceno, rimboccami le coperte,
e dammi un ardente bacio di buona notte,
sognerò felice
te"
Guardo l'orologio,
la notte ancora lontana,
palpita il silenzio nel cuore,
diamanti lacrime brillano negli occhi,
sono una regina
nel regno della
solitudine.
Composta lunedì 22 febbraio 2010

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    Commenti


    9
    postato da , il
    Grazie alla Tua cortesia Klara ...
    8
    postato da , il
    Ciao Vincenzo,...la vita di una casalinga :-(, grazie alla tua testimonianza, che esistono uomini come te, Buon fine settimana!!!!!
    7
    postato da , il
    Ho vissuto questo sogno Klara . c'era una Regina e mi chiamava il suo Re .  ora è morta . nella vita ci vuole un pizzico di fortuna che permette di essere nel posto giusto al momento giusto .  La malinconia che rimane per non poter essere lì non basta per rassegnarsi ,a volte .
      Un grande pensiero .. grande veramente .. l'uomo non sempre è così .  Dipende dal tempo , il grande tiranno .    Ciao
    6
    postato da , il
    Ciao Maddalena, grazie, sei sempre gentile, un abbraccio 🤗
    5
    postato da Federica Astolfi, il
    Che un vento intenso e leggero
    scacci via quei diamanti dal fondo dei suoi occhi per tramutarli in stelle sorridenti;
    soffi sul carbone della sua pupilla per accendere il fuoco del suo cuore;
    spiri fra i rami degli alberi, le foglie dei cespugli, i petali dei fiori e le acque dei ruscelli per suonare delle note melodiose;
    onduli il mantello del suo re al veloce galoppo per il ritorno.

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