Scritta da: Cristina Metta
Tu mi bruci nell'anima come un pugnale
piccola ossessione che ruba aria ai miei polmoni
ti ergi sull'unico faro che guarda all'oceano nel sogno
acceso quando il mio immaginario in tempesta

sono una - moltiplicate mille, le mie voglie di un bacio
voglio farti l'amore
ma parli
di altro
di cose
di soldi
di ciaspanate
chiudendo quella scintilla strana di cui fatto il sesso
nell'ordinario
ma avrai fame... dopo... più tardi
allora socchiuderò gli occhi a sfida
e penserò a sorseggiare vino guardando a perditempo le nuvole
linciando i poemi di Keats con ali di rondini
cui darò il benvenuto nella primavera

ecco il mio copro nudo
miele per api sto cuore
voglio farti l'amore
con ogni piccola parte di me che ti pensa

tu mi piaci
mi fai sentire un sentimentale
uno sbagliato per il proprio tempo
quello che fallisce sempre e spesso ma poi si rialza
un Byron moderno
un sognatore Keats
un Verlaine dannato
uno che rincorre l'Ade per liberare chissà cosa
tu riesci a cancellare ogni orizzonte
ogni guerra
ogni battaglia
e ora che voglio volerti
sei distante
come l'aurora

tu mi bruci nell'anima come un pugnale
come un incendio di Notre Dame
visto dalle lacrime dei Gargoyle di pietra
che pazientemente aspettano
non che il fuoco si spenga
ma che l'azzurro... finito il fumo
torni a baciarli.

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