La luce ecografica

Quando ti vedo passar
dall'aorta alla porta
e ti sento spiegar,
o dolce ecografista,
il mio fegato brilla
mentre io già son brillo,
poi un tal brivido mi prende
che proprio all'istante,
a mò di gabbiano,
comincio a volare
e ad ali spiegate
finanche a volteggiare
ma è solo un delirare.
Quel bruto pensier
che mi ti fa desiar,
mia Musa divina,
d'incanto s'appanna
e subentra il canto,
di poi per lo stress
inizia il processo
di transaminazione
ed è la glutammina
che mi pervade il cervello
e mi eccita il neurone.
Proprio a questo punto
si illumina il pensiero
per la materia andata e,
in tanta luce,
la mente si compiace,
l'anima si dà pace
e perfin lo spirito
finalmente tace.

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