Scritta da: Mariella Buscemi
Presa dalla stessa fame e condannata ai medesimi digiuni.
Ieri, sapevo amare di più e più forte, oggi, ho le rughe.
Sono io che uccido i miei slanci e, piano, ammazzo il gusto, l'olfatto, la memoria.
Sono vittima di un narcisismo che non si riflette più in nessuna immagine e muore del riverbero deformato della propria.
Un unico Amore che mi attraversa le vite e gli umori.
Solo sagome di sesso che cadono, una ad una, col mirino sul petto:
io, Killer sul tetto.
Ripetizione.
Ecolalia.
Stereotipie.
Impotenza sentimentale.
Chè nulla scorderò della tua bocca e delle tue mani,
ché non ho mai amato la mia carne quanto la tua,
ché ciò che è stato dopo ed è oggi è drappo sbiadito e stinto da acidi e veleni corrosivi che vomitano l'amaro che mi hai lasciato in bocca.
Mille soldatini di piombo a far milizia e rappresaglia attorno al cuore, reduce di guerra.

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