Scritta da: Anna De Santis

Il glicine che mi portò via un sogno

L'odore del glicine al balcone,
ti ricordi nonna,
avevamo piantato un sogno insieme.
L'albero cresceva, con me
e tu invecchiavi.
Com'è triste novembre,
il glicine perdeva le sue foglie,
ti stringevo piano,
per non farti male,
e tu in quel letto di dolore
a malapena mi riconoscevi.
Eri tornata come prima,
sembravi una bambina
che cercava le coccole.
Anna, chi sei? Mi chiedevi
dov'è la mia famiglia, e mia figlia?
Nonna, le rispondevo, è qui
ti è sempre accanto, ma non capivi.
Quel morbo ti ha portato via dalla vita,
ha mandato in tilt la tua mente,
una condizione umiliante
per te che tanto dolcemente
ci hai sempre accuditi.
Coi sensi assopiti da tante medicine,
meno male che non hai sentito gran dolore,
ti sei addormentata piano piano
chiamandomi per nome,
stringendo la mia mano.
Il glicine ad aprile metteva le sue foglie...
Cominciò a fiorire.

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    Scritta da: Anna De Santis

    Commenti

    4
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    Stupenda!!!! Adoro questa poesia dove trapela un immenso amore!!!....Complimenti!!!...
    3
    postato da , il
    Bravissima davvero!
    2
    postato da , il
    questo è un omaggio che ho voluto fare alla mia adorata nonna, che è morta con il morbo di Alzaimer l'amavo moltissimo.
    anna
    grazie sempre per le belle parole a te Silvana
    1
    postato da , il
    Anna sei molto brava, come sempre del resto.

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