A mamma

Mamma, c'è un tedio oggi, una sottile
malinconia, che dalle cose in ogni
vita s'insinua, e fa umili i sogni
dell'uomo che il suo mondo ha nel cuore.
Mamma, ritornerà oggi all'amore
tuo, che un dì l'ebbe a vile?
Chi è solo con il suo solo dolore?

Mamma, il tempo che fugge
t'ansia; e l'ansia che impera
nel tuo cuore c'è, forse anche nel mio;
c'è, pur latente, il male che ti strugge;
son le tue cure in me domenicali
malinconie.
Lente lente ora sfollano le vie
nella sera di festa e verdi e rossi
accendono fanali le osterie
di campagna. È una strana sera, mamma,
una che certo affanna
i cuori come il tuo soli ed amanti,
sugli ultimi mari i naviganti,
dentro l'orride celle i prigionieri.
Canterellando scendono i sentieri
del borgo i cittadini,
torna dolce al fanciullo la sua casa;
ed il mistero ond'è la vita invasa
tu con preghiere esprimi.

Mamma, il tempo che fugge
cure con cure alterna; ma in chi sugge
il latte e in chi denuda la mammella
c'è un sangue solo per la vita bella.

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