Scritta da: Antonella Marotta

La vita... è ricordarsi di un risveglio.

La vita... è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all'alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell'aria pungente.

Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l'azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.

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    Scritta da: Antonella Marotta

    Commenti

    5
    postato da , il
    quindi Penna come vede la vita?
    4
    postato da , il
    GNEEE SPUGNA!!!
    3
    postato da , il
    stamm abusann...nun ascimm for ro semmenat!
    2
    postato da , il
    bella
    1
    postato da , il
    Indubbiamente esemplificativa della personalità dell'autore, di dati biografici nonché della sua squisita e singolare sensibilità. Due blocchi frasali distinti e antitetici: tristezza vs dolcezza, luce incerta vs azzurro e bianco, malinconia d'aria pungente vs liberazione grazie all'estatica contemplazione di un mare tutto fresco di colore.
    Andando oltre un'analisi, ugualmente meritoria seppure non completamente esaustiva, che guardi con occhio critico l'aspetto estetico si odono echi mimetici di un'atmosfera che nella propria dinamica e sicuramente proteiforme palingenesi vede, enfatizzata anche dalle molteplici figure di suono, il passaggio "comico" da una situazione di claustrofobica chiusura a una totale apertura di orizzonte, fonte di requie. Andando a un'analisi che valorizzi il contenuto in rapporto comparatistico con l'aspetto biografico si nota quando sia inscindibile, nella letteratura di Penna, l'intreccio tra poetica e vissuto, testo e contesto di vita. La scrittura è mezzo di comunicazione: canale che porti a eternarsi un messaggio di vita che si eleva al piano universale. Un grido, che diviene disperato richiamo a una realtà diversa dalla quale vive. Ciò che è fresco di colore non è la terra nella quale Penna incontra gli uomini ma il mare... Invocazione delicata ma disperata a una realtà maggiormente comprensiva, ove la sfera (omo)sessuale sia normalità. Questa sarebbe "dolce liberazione".

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