Scritta da: Rita Cangiano
Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare sempre la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino ho provato
così vero: soltanto, mi sento più forte
che il mio corpo, e un tremore più feddo accompagna il mattino.
Son lontani i mattini che avevo vent'anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e
nemmeno sapevo
di essere io che passavo-una donna, pdrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.

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    Scritta da: Rita Cangiano

    Commenti

    4
    postato da , il
    questa poesia è meravigliosa...si nota una tale sensibilità...
    3
    postato da , il
    E' molto bella... ma non credo sia di Pavese...
    2
    postato da , il
    ......son lontani i mattini che avevo vent'anni,ma poi? tornerò a specchiarmi in vetrine... e saprò d'esser io gettando un'occhiata.....e uscirò per le strade cercando i colori!!!!!
    Tutta la vita in questo capolavoro di Pavese. Triste? certo! ma con la certezza della speranza nel domani che è solo nostro
    1
    postato da , il
    triste..ma bella..forse le cose tristi sono sempre le più belle

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