Scritta da: Andrea De Candia

Vaneggiamenti

Io l'ho veduto, allora. Tu sonavi
il tuo violino, con la testa bassa:
le ciglia ti segnavano sul viso
due strisce d'ombra. Io vibravo, forse,
insieme con le corde, nei singhiozzi
che l'anima imprimeva alla tua mano
e t'incontravo al sommo delle dita.
O forse ti giocavo sui capelli
insieme con la brezza acre del mare.
Forse m'illanguidivo nei racemi
molli e compatti delle viole ciocche.
E un giorno riponesti le tue musiche;
riponesti, piangendo, il tuo strumento:
la Morte te lo avea fasciato stretto
coi suoi velluti neri. Io t'ho veduto,
fratello, allora. Ma non so dov'ero.
Forse ero solo un ramo crasso ed irto
di fico d'India, dietro un vecchio muro.

Immagini con frasi

    Info

    Scritta da: Andrea De Candia

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:3.00 in 2 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti