Scritta da: Marco Giannetti

Di quanto stupore

Di quanto stupore io posso ancora amarti, pioggia fuggita dal cielo?
Di quanto stupore spigolo interminabile, in cerca d'un angolo d'infinito?
T'avrei cercata se non fossi mai nata, t'avrei trovata nido d'acqua salata ad aspettarmi fiume, tra grano e ranocchi saltellanti di salti più alti del mio respiro.
Di quanto stupore io posso ancora amarti, se ladra già rubi dell'amore parlano di te e ne tingi pareti e parole da cui dipendo e vivo?
Di quanto stupore chino sulla notte ti osservo, cosicché, ogni cosa d'oggi ti possa volere?
Di quanto stupore io posso ancora amarti pioggia fuggita dal cielo?
Posso amarti pensiero di marzo?
Posso amarti da riderne e piangere ancora.
Composta martedì 9 dicembre 2014

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