Scritta da: Silvana Stremiz

La stanza buia

Una stanza buia,
un soffice tappeto,
due corpi mascherati
di notte fonda, si cercano.

Non c'è timore,
vergogna dell'attimo seguente.

Mai si vedrà l'emozione,
il rossore di un volto.

La vergogna è seppellita
sotto petali di rosa.

Si sentono, si cercano
in questa stanza
in cui la notte è di casa.

Si stringono e abbracciano
nel desiderio di ascoltare
le parole dei loro corpi.

Labbra giocherellone
si posano, s'incontrano.

Diventano delle rotaie
per degli amanti
che si cercano.

Delle amanti divertite,
scherzose, con tanta
voglia di giocare,
con tanto desiderio
di portare emozioni in dono.

Il nascondino, il salto,
gli strusci, sono i giochi
di cui vanno pazze.

Una gioia da condividere,
da rinnovare, ad ogni anniversario,
ora dopo ora.

Mani vagano su linee tonde,
colorate dal calore del cielo,
delicate e sensibili.

Sfiorano i confini,
per l'amore del rischio,
corrono al centro
di grandi piaceri,
di piccoli pericoli.

Alla ricerca di una fonte,
una sorgente, un picco di piacere,
profumato di cielo.

La libertà del buio,
senza spazi, senza limiti,
vivere ciò che non si vede,
creare quello che non c'è.

In quella stanza dai mille peccati
manca una parola sola: proibito.

C'è una sola regola: vola con le ali
della tua fantasia.

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