Scritta da: Silvana Stremiz
Deh! Mira, come flagellata a terra
Italia serva immobilmente giace
Per disperazïon fatta secura:
Or perché turbi sua dolente pace,
E furor matto e improvida paura
Le movi intorno di rapace guerra?
Piaghe immense rinserra
Nel cor profondo; a che piagar suo petto,
Forse d'invidia oggetto,
Per chi suo gemer da lontan non sente?
Ma tu, feroce Dea, non badi e passi,
E a l'armi chiami, a l'armi,
E al tuon dè bronzi e al fulminar tremendo
E a l'ululo guerrier perdonsi i carmi.
Cede Sabaudia, e in alto orribilmente
Del tuo giovin, Campion splende la lancia;
Tutto trema e si prostra anzi i suoi passi,
E l'Aquila real fugge stridendo
Ferita ne le penne e ne la pancia.
Gallia intuona e diffonde
Di Libertade il nome
E mare e cielo Libertà risponde:
L'Angel di morte per le imbelli chiome
Squassa ed ostende coronata testa:
Libertà! Grida a le provincie dome,
Del Re dei folli Re vendetta è questa.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Commenti

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    Questa poesia è bellissima,mi fa venire tanta felicità.

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