Scritta da: Silvana Stremiz

Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate? (Sonetto 18)

Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell'estate ha vita troppo breve:
talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo
e spesso il suo volto d'oro si rabbuia
e ogni bello talvolta da beltà si stacca,
spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire
nè perdere possesso del bello che tu hai;
nè morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,
perché al tempo contrasterai la tua eternità:
finché ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

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    postato da , il
    nè morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,
    perchè al tempo contrasterai la tua eternità:
    finchè ci sarà un respiro od occhi per vedere
    questi versi avranno luce e ti daranno vita.
    4
    postato da , il
    è come un fiore predisposto alla perdita di tutti i propri petali , che trova inspiegabilmente una forza di far risbocciare quei petali , donata da una superiore entità , satura di vitale energia . Ovviamente quel fiore può alludere a chiunque ed ogni cosa ... Ma non è ragione ... Bella è , e bella rimane . Bravo il nostro William .
    3
    postato da , il
    non c'e una traduzione ?
    2
    postato da , il
    non c'e una traduzione ?
    1
    postato da , il
    questo sonetto è sublime,evocativo,degno di lunga riflessione e amore...

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