Scritta da: Alberto Iess

In eredità

A chi è morto,
l'immortale nome di un'impresa.
Alla madre,
le prime lacrime del nascituro.
A chi è vivo,
drappi ed anelli, e tanti consigli.
Al padre,
orgoglio per i trionfi ed i successi.
A chi si fa da parte,
la cicuta in un calice dignitoso.
Al fratello,
restituisco l'ebbrezze condivise.
A chi verrà,
una spinta verso la sete d'infinito.
Alle nuvole,
venti carichi di grandine potente.
Alla terra,
il profumo dei corpi riabbracciati.
Al cielo,
mille lucciole eterne e silenziose.
Al giorno,
affido il ricordo delle mie allegrie.
Alla notte,
affido il ricordo delle mie sconfitte.
Al tramonto,
le mete sbriciolate lungo il sentiero.
Al tempo,
l'insensato, commovente divenire.
All'universo,
la tromba di una gaia profezia.
All'orizzonte,
la sfrenata passione per i miei sogni.
A tutto e a tutti,
lascio in eredità me stesso.
E a me?
Morendo darò anche agli sconosciuti,
perché avrò perso
ogni brandello
di ricchezza.

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