- Rottadecollo! - disse un Somarello
ner vedè un'Automobbile a benzina.

- Indove passi tu, nasce un macello!
Hai sbudellato un cane, una gallina,
un porco, un'oca, un pollo...
Povere bestie! Che carneficina!
Che sfraggello che fai! Rottadecollo!

- Non fiottà tanto, faccia d'impunito!
- rispose inviperita l'Automobbile. -
Se vede che la porvere e lo sbuffo
de lo stantuffo t'hanno intontonito.

Nun sai che quanno io corro ciò la forza
de cento e più cavalli? E che te credi
che chi vò fa carriera se fa scrupolo
de quelli che se trova fra li piedi?

Io corro e me ne infischio e nun permetto
che 'na bestiaccia ignobbile
s'azzardi de mancamme de rispetto!

E ner dì ste parole l'Automobbile
ce mise drento tanto mai calore
che er motore, infuocato, je scoppiò.

Allora cambiò tono. Dice: - e mò?
Chi me rimorchierà fino ar deposito?
Amico mio, tu capiti a proposito,
tu solo poi sarvà la situazzione!...

- Vengo - je disse er Ciuccio - e me consolo
che cento e più cavalli a l'occasione
hanno bisogno d'un somaro solo.
Composta martedì 1 giugno 2010

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    Commenti

    3
    postato da , il
    bellissima . come der resto tutte le poesie de Trilussa...... er titolo è  L'AUTOMOBBILE E ER SOMARO...1922... Le favole
    2
    postato da , il
    vedo i voti, e mi mette in tristezza,
    cosi pochi, quando è molto spiritoso, simpatico con un finale strepitoso questo verso!
    1
    postato da , il
    ho letto questa poesia e vi consiglio di leggerla,
    è strepitosa!
    :-)

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