Scritta da: Giorgio De Luca

Tra le braccia spalancate della giovinezza

Seduta sotto l'albero del castagno
osserva la faccia malata d'ottobre.

Aspetta, fischiando, fino a sera...
un vecchio le si ferma accanto
suonando l'organetto,
con il cappotto sfilacciato
e lo sguardo stravagante.

Finita la musica si rimette in cammino,
stringendo per mano la malinconia.
Insieme ad essa cerca la via
che la riporta in cima alla collina,
tra le braccia spalancate della giovinezza.

Il pensiero viaggia tra il silenzio del mattino
e il chiacchiericcio della sera.

Vorrebbe ascoltare il garrire di una rondine
per capire se è primavera,
una carezza di vento
per sentire se è melodia d'estate
o dell'autunno il sospiro.

L'inverno già lo conosce:
è quello che le ha gelato il cuore,
lasciato nell'anima una scia di dolore.

L'usignolo canta...
è una melodia che risveglia il sonno,
dà nuova voce al sogno,
scalza per sempre dalla vita l'ombra.
Composta mercoledì 19 settembre 2007

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    Scritta da: Giorgio De Luca

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    postato da , il
    ... E' il respiro della Vita, Barbara.
    Grazie.
    Un abbraccio a te
    7
    postato da , il
    E' primavera, quando ci si sveglia dal sonno al dolce richiamo del sogno...
    Aiuta a riflettere, è vero Giorgio.
    Un abbraccio
    6
    postato da , il
    Klara, se si è giovani dentro
    sarà lunga la strada da percorrere...
    Grazie per essere intervenuta.
    Ti saluto
    5
    postato da , il
    Marco, rimuovere qualcosa che ha ferito l'anima può a volte essere giovevole, anche se avviene attraverso la lettura di uno scritto.
    Aiuta a riflettere, interrogarsi.
    Grazie
    Ti saluto
    4
    postato da , il
    molto bella!
    come la breve giovinezza!

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