Scritta da: Silvana Stremiz

Biografia della parola rivoluzione

Parola che nacque in un vomito di sangue
Parola che il primo a dirla affogò in essa.
Parola sempre in piedi.
Parola sempre in marcia.
Parola contumace nella modernità.
Parola che si pronuncia coi pugni.
Parola grande fino a traboccare dai margini dei dizionari.
Parola di affetto facile come una curva.
Parola di quattro frecce sparate verso i punti cardinali.
Così rimase sradicato d'oblio ogni aneddoto
su uno dei vertici più remoti del tempo
i dolori umani fecero campi di concentramento
per intraprendere la strada, verso quale cielo?
Ognuno secondo la sua intensità prese un diverso carattere
alfabetico e la parola rimase scritta:
rivoluzione
Poi il sole passando attraverso di essa per sprofondare
nella notte accese le sue undici lettere:
rivoluzione.
E fu la prima insegna luminosa del mondo.
Adesso è nell'uomo così come è nell'ossigeno dell'acqua.
Campi, città, mari, contano una popolazione nei suoi
echi.
Ha sottratto lo spazio ai corpi che si dilatano.
Ha violenza e distruzione di onda di vento.
Penetra nelle anime con una sensualità di aratro.
Cartello scritto nello spazio di due braccia erette,
alziamolo con la vita.

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