Poesie di Sebastia Giunta

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La curva dolce dell'arcobaleno

Questi sentimenti vanno
non ho modo di sapere dove mi condurranno.

Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!

l'unica cosa che so è
che la mia vita è una continua ricerca

La ricerca disperata di avere pazienza
con quelli che continuano a lasciarmi giù

a volte la pioggia arriva
si scontra colpisce il mio sole
poi la curva dolce dell'arcobaleno
bacia il mio cielo

la mia fantasia
un po' di fratellanza
il mio desiderio apprezzare la vita

Questo mondo è così pieno di gente
che va in giro mascherata
Ho voglia di conoscere il reale.

Sto cercando il tempo giusto per me
Sto provando a tener duro
Ma sono lontana da questo mondo.
Sebastia Giunta
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    Una voce per il silenzio

    Muove ancora al vento
    Il tricolore che ora giace sulle bare.
    19 uomini e un sogno unico:
    la pace.
    Cadono le amare lacrime, sciolgono
    I pavimenti di ghiaccio dell'anima
    che si addolora.
    Vibrano le loro anime
    nella fievole luce dell'ultimo tramonto.
    Accanto a loro giace
    Una coperta dolore
    Dolore di chi non potrà più aver tra le braccia
    Amore e tenerezza.
    Ascoltando il gelido silenzio,
    Un sussurro ci rincuora come un'ultima carezza:
    Grazie.
    Sebastia Giunta
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      L'amore che salva

      Il mio bisogno di te,
      come petali che coprono il viso
      da triste malinconia.
      Se mi dici che mi ami
      Sento il mio cuore schiudersi all'amore
      Sei pregiato diamante
      Latte materno che nutre negli occhi.
      Il volto del Salvatore nell'alta marea.
      L'alba dopo il notturno patimento.
      Giorno di riposo
      Per le braccia deboli,
      le gambe deboli.
      il dormiveglia della coperta
      aspettando che arrivi
      la dolcezza di due mani che si baciano.
      aspettando che arrivi
      l'amore che salva,
      brutti pensieri,
      giorni da cancellare,
      immagini da schiarire.
      Sebastia Giunta
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        Acqua libera

        Odo nei timpani il fruscio della privazione
        negli occhi la polvere rossa
        nei capelli il vento polare
        nelle mie marce la voglia di prenderti.
        Come un cieco saresti per me tatto e memoria.
        Ho le mani aperte dal dolore.
        Non voglio più patire,
        se chiudo gli occhi vedo quello che vorrei.
        Non ci sei mai perché?
        È troppo tempo ormai che sento
        il calore suonare come la sirena del porto.
        Curami questa ulcera nello stomaco,
        Disseta questa bocca desiderosa,
        Calma questi atomi ribelli.
        Insultami, prendimi a calci, graffiami.
        Non sento più in sangue nelle braccia.
        Vedo l'ombra che mi perseguita,
        un velo nero mi lega i polsi.
        Uccidimi se puoi,
        voglio fisico trapasso
        anima come acqua libera.
        Sebastia Giunta
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          Combattere

          Possiamo combattere per i nostri sogni
          ma quando iniziano a bruciare
          diventano sempre così bollenti.
          Si dice che possiamo amare
          le persone di cui abbiamo fiducia.
          Ma cos'è l'amore?
          Due cuori con devozioni proprie.
          Cosa sono i sentimenti senza le emozioni?
          Cammino portandomi dentro i sogni
          Grande è il peso di essi e mi trascino verso l'orizzonte
          Sino a scomparire.
          Sebastia Giunta
          Composta giovedì 17 dicembre 2009
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