Poesie di Oliviero Amandola

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Scritta da: Oliviero Amandola

Verso la sera

E tu,
non parlavi mai delle tue stagioni
o del tuo sonnambulo risveglio,
volevi solo spiegarmi attraverso uno sguardo
il tempo che getta le ombre nel grigiore
e il fetore di tutte le strade,
e le galere, ricordo, ci attendevano al porto
per salpare mari senza limiti imposti da spiagge.

Tu,
vivevi il tuo tempo spiegando le vele
e ad ogni inganno cambiavi la rotta,
eppure una volta cadesti dentro la voce
che ti stava cantando un sonetto;

nei tuoi occhi, ricordo,

c'era ancora un sogno di aquilone,

ti mancava un respiro,

e cresceva il fuoco vicino ai forconi.
Oliviero Amandola
Composta mercoledì 14 maggio 2014
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    Scritta da: Oliviero Amandola

    Un regalo per la vita

    Per la nostra festa
    ti regalerò un mazzo di fiori freschi e profumati,
    che non reggeranno il tempo
    che sul loro stelo passa,
    ma che di profumi inebrieranno
    l'attimo in cui vivono.

    Giorno dopo giorno, invece,
    ti spiegherò una gioia dentro una malinconia,
    che durerà sulla pelle e negli occhi,
    per farti capire
    che anche la nostra vita
    come quei fiori passa,
    posandosi silenziosa
    nella stanza del nostro cuore.

    Oggi e domani
    non piangere amore,
    il peso delle ore
    che sulle nostre spalle appesantisce il passo;

    vivi,
    vivi e ama ogni istante che precede la trasparenza d'un respiro,
    perché tutto intorno c'è un mondo che non aspetta altro
    che essere vissuto istante dopo istante,
    e che giorno dopo giorno,
    sempre ci chiama e si ricerca
    invisibilmente dentro un percorso
    a noi ancora sconosciuto,
    e gli attimi che condividiamo,
    faranno nascere un 'intimità dentro un pensiero,
    che per il cuore sarà sempre,
    quell'autentica cartolina,
    che gentile nella vita
    persiste e si ricerca.
    Oliviero Amandola
    Composta martedì 6 maggio 2014
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      Scritta da: Oliviero Amandola

      Credo in te, amica mia

      Credo in te amica mia,
      nelle tue parole,
      che non fan tardi nel trovare le mie.

      Credo in te anima viva,
      che nel vivere cosi,
      trovi sempre la forza nelle fatiche del giorno,
      per rendere luce il buio dei miei momenti solitari.

      Credo in te amica mia,
      che nel tuo corpo di donna hai l'animo puro d'una bambina,
      che di emozioni trasmetti con la tua bellezza,
      che mi chiedi scusa sopra un grazie,
      che di dolcezza profumi le nostre giornate,
      e senza chiedere nulla mi leggi nel pensiero.

      Credo in te anima gentile,
      perché con il tuo starmi vicino in ogni momento,
      con i tuoi pensieri nei miei,
      mi hai regalato una forza imbattibile,
      e penso che potrei stare solo senza solo sentirmi,
      potrei ingannare la sabbia del deserto,
      con la presenza di te,
      nei miei ricordi,
      nel mio cuore...

      Credo in te amica mia,
      perché anche se solo,
      vedo i tuoi passi vicino,
      e non più un 'ombra, ma due,
      che prendono insieme lo stesso sentiero.

      Credo in te amica cara,
      perché se guardo le nostre ombre,
      che ci accompagnano lungo il cammino
      vedo che stanno parlando,
      e ridono, e cantano,
      sembrano due fanciulli che giocano nei loro riflessi,
      mentre noi in silenzio,
      passo dopo passo,
      ci stringiamo le mani,
      e mentre passiamo l 'uno vicino all 'altra,
      cerchiamo sempre un passo in più,
      quel passo,
      che ci porta ad essere sempre alla scoperta
      di un qualcosa di nuovo nella nostra grande amicizia.

      Credo in te amica mia,
      perché mi fai sentire ciò che gli altri ormai più non comprendono
      e che spesso dimenticano.

      Credo in te anima buona,
      perché mi trasmetti con ogni tuo gesto,
      ciò che gli altri passando di fretta nelle ore, ignorano.

      Credo in te anima viva,
      anima buona,
      anima amica.

      Credo in te amica mia...
      Oliviero Amandola
      Composta lunedì 4 febbraio 2013
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        Scritta da: Oliviero Amandola

        Notturno

        Notturno,
        tutto tace,
        tutto profuma di te.

        Ti vedo li,
        seduta sul dondolo che dormi,
        tutto si è fermato per farti sognare tranquilla.

        Notturno,
        che di stelle la sera colora,
        due anime avvolte all'unisono, nel tempo in cui siamo,

        tutto è silenzio,
        nulla si muove,
        solo leggeri sguardi volano nel vento.

        Siamo aria nascosta tra le labbra,
        baci strisciati tra i sentieri del cuore,
        labirinti di riflessi tra i passi di due maschere,

        corpi che si raccontano tra il sapore della pelle,
        fiori nascosti,
        tra il buio e gli stormi.

        Siamo soli,
        sottomessi in un gioco di silenzi,
        ci allontaniamo, nell 'attesa che trasudi sulla nostra pelle
        un fresco sapore di pioggia,

        bevendo la stessa luce che flebile scende dalla luna
        accennato chiarore
        mentre tacciono gli sguardi.

        Notturno in mezzo a noi,
        sottovoce crolla la notte,
        tutto è silenzio,
        e tutto tace.
        Oliviero Amandola
        Composta mercoledì 6 novembre 2013
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          Scritta da: Oliviero Amandola
          Prendimi, ed esprimi
          ciò che sulle tue labbra
          con un bacio una piaga diviene;

          Amami, come la luce al mattino,
          cede e si piega leggera sull'erba,
          e lacrima silenziosa un pianto di sole;

          Vivimi, e abita il mio cuore,
          perché senza questa piena di te,
          cammina scalzo e vacilla
          nel fragile frastuono il mio passo,
          come l'erba nell'ombra,
          che si abbandona aprendosi al giorno
          soffrendo silenziosa,
          in una curva minore.
          Oliviero Amandola
          Composta mercoledì 9 aprile 2014
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            Scritta da: Oliviero Amandola

            Vivere e amare

            Vivere e amare,
            e tenersi per mano
            apprestandosi ad viaggio che ci porti lontano,
            ad d'un bacio, o forse, a quella carezza velata,
            in una notte che insiste
            e traghettare un attimo insieme
            con le mani intrecciate ad una stretta comune,
            per non lenire un cuore nel buio,
            ed osservare piano la voce che trema,
            uno sguardo, un attimo solo,
            un attesa, chiusa e sicura,
            che chiede perdono e sorvola
            una domanda che ancora
            si chiude dentro un recinto
            e attende sospesa
            di sentire risposta
            su quel volto amato,
            e saper d'aver voluto un'amore
            trovando un nome che dentro il cuore,
            riempie un assenza.
            Oliviero Amandola
            Composta sabato 5 aprile 2014
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