Scritta da: Silvana Stremiz

Sudore e Frusta

Frusta,
sudore e frusta.
Il sole apparve presto,
e incontrò il negro scalzo.
Nudo il corpo piagato,
sopra il campo.
Frusta,
sudore e frusta.
Il vento passò gridando:
- Che nero fiore nelle mani!
Il sangue gli disse: andiamo!
E lui disse al sangue: andiamo!
Partì scalzo nel suo sangue.
Il canneto, tremante,
gli aprì il passo.
Poi, il cielo silenzioso,
e sotto il cielo, lo schiavo
tinto nel sangue del padrone.
Frusta,
sudore e frusta,
tinto nel sangue del padrone;
frusta,
sudore e frusta,
tinto nel sangue del padrone,
tinto nel sangue del padrone.
Nicolas Guillén
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvana Stremiz

    Palma sola

    La palma sta nel patio,
    è nata sola;
    è cresciuta senza che la vedessi,
    è cresciuta sola;
    sotto la luna e il sole,
    vive sola.
    Con il suo lungo corpo saldo,
    palma sola,
    sola nel patio recinto,
    sempre sola,
    guardiana del tramonto,
    sogna sola.
    La palma sola che sogna,
    palma sola,
    che va libera al vento,
    libera e sola,
    sciolta da radici e terra,
    sciolta e sola,
    cacciatrice delle nubi,
    palma sola,
    palma sola,
    sola.
    Il nero mare
    La notte livida sogna
    sopra il mare;
    la voce dei pescatori
    bagnata nel mare;
    esce la luna grondante
    dal mare.
    Il nero mare.
    In mezzo alla notte un son,
    sta arrivando nel golfo;
    in mezzo alla notte un son.
    Le barche lo vedono passare,
    in mezzo alla notte un son,
    incendiando l'acqua fredda.
    In mezzo alla notte un son,
    in mezzo alla notte un San,
    in mezzo alla notte un.
    Nicolas Guillén
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz

      Mulatta

      Lo so, lo so, mulatta,
      in giro tu hai detto
      che ho il naso
      come un nodo di cravatta.
      Ma guarda bene che te
      non sei mica meglio di me,
      perché la tua bocca è larga
      e sono tinti i tuoi riccetti.
      Tante storie, per il tuo corpo,
      tante storie;
      tante storie per la tua bocca,
      tante storie;
      tante storie per i tuoi occhi,
      tante storie...
      Se tu sapessi, mulatta,
      la verità:
      io ho la negra mia
      e non t'amo affatto.
      Nicolas Guillén
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz

        Quando son venuto al mondo

        Quando son venuto al mondo,
        nessuno mi stava aspettando;
        cosi il mio dolore profondo
        mi si allevia camminando,
        perché quando son venuto al mondo,
        ti dico, nessuno mi stava aspettando.
        Guardo gli uomini nascere,
        guardo gli uomini passare;
        bisogna camminare,
        bisogna guardar per vedere,
        bisogna camminare.
        Altri piangono, e io me la rido,
        perché il riso è tutta salute:
        lancia della mia potenza,
        corazza della mia virtù.
        Altri piangono, io me la rido,
        poiché il riso è tutta salute.
        Cammino con i miei piedi,
        senza stampella o bastone,
        e la mia voce intera
        e la voce intera del sole.
        Cammino con i miei piedi,
        senza stampella o bastone.
        Con l'anima in carne viva,
        qua sotto, sogno e lavoro;
        già sarà quello di sotto sopra,
        quando quello di sopra sarà sotto.
        Con l'anima in carne viva,
        qua sotto, sogno e lavoro.
        C'è gente che mi vuoi male,
        perché sono un poveraccio;
        ma quand'essi moriranno
        sarò al loro funerale.
        Cosi mi vogliono male,
        perché sono un poveraccio.
        Guardo gli uomini nascere,
        guardo gli uomini passare;
        bisogna camminare,
        bisogna guardar per vedere,
        bisogna camminare.
        Quando son venuto al mondo,
        ti dico,
        nessuno mi stava aspettando;
        cosi il mio dolore profondo,
        ti dico,
        mi si allevia camminando,
        ti dico
        poiché quando son venuto al mondo,
        ti dico,
        nessuno mi stava aspettando.
        Nicolas Guillén
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz

          Il nero mare

          Livida la notte sogna
          sopra il mare;
          la voce dei pescatori
          bagnata nel mare;
          nasce la luna gocciolante
          dal mare.
          Il nero mare.
          Nella notte un son,
          si avvicina alla baia,
          nella notte un son.
          Le barche lo vedono passare,
          nella notte un son,
          incendiando l'acqua fredda.
          Nella notte un son,
          nella notte un son,
          nella notte un son...
          Il nero mare.
          - Ay, mulatta d'oro fino,
          ay, mia mulatta
          d'oro e d'argento,
          papaveri e fiori d'arancio,
          ai piedi del mare maschio e bramoso,
          ai piedi del mare.
          Nicolas Guillén
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz

            Rosa malinconica

            L'anima vola e vola
            cercandoti lontano,
            oh Rosa melanconica,
            rosa del mio ricordo.
            Guardo poco a poco l'alba
            la campagna inumidisce,
            e il giorno è come un bimbo
            che si sveglia nel cielo,
            oh Rosa melanconica,
            carichi gli occhi d'ombra,
            dal mio povero lenzuolo
            tocco il tuo solido corpo.
            Quando già alto il sole
            arde col suo alto fuoco,
            quando la sera cade
            dal ponente disfatto,
            io nel mio lontano desco
            il tuo ignoto pane osservo.
            E nella notte gravida
            d'appassionato silenzio,
            oh Rosa melanconica,
            rosa del mio ricordo,
            dorata, viva e umida,
            tu discendi dal tetto,
            mi prendi la mano fredda
            e resti li a guardarmi.
            Io chiudo allora gli occhi,
            ma pur sempre ti vedo,
            là piantata, a fissare
            il tuo sguardo sul mio petto,
            lungo sguardo immobile,
            come un pugnale di sogno.
            Nicolas Guillén
            Vota la poesia: Commenta