Scritta da: Matteo Belluardo

I mesi estivi

Attimi di un bagliore dorato,
Sfavillante rugiada su un prato,
Calda scia del carro di apollo
Sfavilla sul blu infinito
Di un pacifico mare,
Si infrange delicato sull'aurea sabbia
Carezza di Teti e culla di Afrodite,
Simbolo dei dì di gioia negli estivi,
Compagno di giorni caldi e vivi

Sorrisi dei bambini che giocano,
Giorni di riposo e di felicità
Tempi di gioia e di riposo.
Attimi di gioia e bei ricordi,
Avventure e una vita più bella
Gioie indimenticabili,
Come frecce astri d'argento
Che la sera solcan il firmamento
Realizzando speranze e desideri
Rendendo alcuni sogni veri

Giorni di una gioia a scadenza
Eternità perse in soffi di fiato
Ciò che si ama,
Che si è sempre amato.
Matteo Belluardo
Composta venerdì 14 agosto 2015
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    Scritta da: Matteo Belluardo

    La mia nevicata

    Prati coperti da un velo bianco,
    brillante e ghiacciato,
    Cadendo dal firmamento
    fiocco dopo fiocco
    un candida armata
    che cade delicata sui tetti,
    una sfavillante distesa ghiacciata
    un bianco oceano immobile
    che ricopre case macchine e piante,
    candidi fiocchi che cadon
    soffici nuvole da cui scendon
    Ed ora un nuovo ricordo
    una nuova storia da raccontare
    La neve nella terra del sole.
    Matteo Belluardo
    Composta giovedì 1 gennaio 2015
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      Scritta da: Matteo Belluardo

      La mamma

      La mamma è una splendida creatura,
      più unica che rara
      che ci cresce con amore e cura
      ci ama nel bene e nel male
      tiene a noi come fossimo aurei,
      come tesori inestimabili.

      Ed oggi alla loro festa
      dimostriamo loro amore
      nella gioia e nel dolore,
      a tutte le care mamme la dedico,
      e figli ricordate,
      le mamme sempre amate,
      ed è per tutti voi dovere
      urlare al mondo "mamma"
      con voce pie a di gioia ed ardore.
      Matteo Belluardo
      Composta domenica 11 maggio 2014
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        Scritta da: Matteo Belluardo

        Dalla finestra

        Fuori fiori sbocciati
        fan polline nella aria del campo,
        che crea un velo luccicante,
        come un nastro brillante,
        portato via ogni tanto dal vento come un lampo,
        dopo ritorna insieme alle farfalle.

        si odono cinguettar soavi i passeri,
        sul ramo fiorito dell'ulivo,
        ora più che mai bello e vivo.
        soffia sotto il sole sfavillante
        un fresco e tranquillo levante.

        la mia giornata si rasserena,
        ed ora tranquilla,
        la mia mente è al momento
        fra le poche nuvole rimaste
        a navigar come barche su un immenso blu.
        Matteo Belluardo
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          Scritta da: Matteo Belluardo

          Una luce nell'oscurità

          Camminando lungo questo tetro sentiero,
          non vedo altro che nero
          nero come la pece,
          niente, solo la mia voce.

          Dopo la fitta selva riuscii a intraveder il firmamento
          con i suoi astri e una luna d'argento,
          luminosa come mai,
          un appiglio in questa voragine,
          per non cadere più.

          Or sentii un ululare,
          ancor dopo un cinguettare.
          Dal sonno mi svegliai
          felice come non ero stato mai.

          Era tutto un sogno,
          un mondo bello o brutto, a seconda.
          Nella grecia antica, sarebbe
          stato uno scherzo di qualche vispo satiro,
          per me la poesia che filtra dagli angoli
          più remoti della mente,
          quelli più arcani, o anche quelli nuovi,
          insomma anche la parte recente.
          Matteo Belluardo
          Composta giovedì 20 ottobre 2011
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            Scritta da: Matteo Belluardo

            Sulle rive del Tamigi

            il levante purifica la densa aria,
            nelle acque del tamigi navi,
            cullate dalle ninfe soavi.

            il roseo tramonto tinge gli edifici,
            li sfiora di un vermiglio delicato,
            con la notte che cala
            e la luna che ascende,
            il firmamento si macchia di astri,
            luci dai palazzi forman nastri.

            ed ora dico a tutto quanto addio,
            è ora di tornare al paese mio.
            Matteo Belluardo
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