Poesie di Maria Teresa Manta

Scrittore, nato domenica 10 ottobre 1948 a Aradeo (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: M. MANTA
Voglio andarmene di notte, in silenzio
accarezzando le mie nostalgie,
stretta ai ricordi, gridando,
coi miei muti silenzi:
ti voglio bene, la tua mamma per sempre!
Voglio andarmene stringendoti al petto,
immagine fissa in me, forte di acquerelli,
cavalcando i miei pensieri,
serrate le labbra sul nome che amo
di te, figlio adorato e assente.
Voglio andarmene mestamente,
senza dare disturbo alcuno,
nascostamente, in punta di piedi,
cercandoti nel buio dei miei passi
che risuonano dei tuoi nel viale
che ti appartenne,
mute le labbra che baciano il tuo nome,
cristalli gelidi che rigano le guance
e arrossano gli occhi offuscati da un pianto
che nulla frena, nulla nasconde.
Voglio andarmene stringendoti al petto,
asciugando il tuo pianto
quando partisti, promettendomi amore
e più non sei tornato...
Voglio andarmene, quando tutto di me ti attende,
tenendovi entrambi per mano
e coi miei occhi, in un ultimo sorriso vitale,
gridarvi quanto v'amo!
Maria Teresa Manta
Composta mercoledì 30 novembre 2011
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    Scritta da: M. MANTA
    Guarda, figlio, qual pianto negli occhi
    e com'è forte il battito del cuore,
    al sol pensarti
    e le mie mani che tremano
    accarezzandoti, fredda carta
    di foto che il tempo ha scolorito.
    Poi c'è la strada che tu percorrevi,
    venendo in casa dal viale,
    scandendo i tuoi passi
    al battito del mio cuore...
    Com'è vuoto e silenzioso
    ora, quel viale
    privo del tuo camminare,
    del tuo venire, del tuo andare,
    orme che la pioggia cancella
    ma ferme in me,
    fissate nella mente, nel cuore,
    negli occhi, nel mio dolore...
    Le tue parole risuonano nel vento,
    nel turbinio dei miei ricordi vivi,
    le tue parole ora, mi son dentro
    come radici di quercia fisse al suolo
    a tenerlo saldo, a non farlo franare
    "tvb, mamma, il tuo figlio, per sempre!"
    Maria Teresa Manta
    Composta giovedì 31 marzo 2011
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      Scritta da: M. MANTA

      Comma a na canaria

      Comma na barca me ne vaco u mare
      senza vientu,
      calme s'ho l'uonne
      e issu è piatto comm'à na coperta
      stesa subbr'a u muorto
      ca se n'è gghiutu solo
      e ritto e freddo staie stisu dint'à cassa
      miezzu a tant'uommane
      ca lacrime nunn'hannu...
      I nu saccio chi sò
      nu m'emporta a sapè
      si u ssole, u mare, u cielo ce stanno
      e che ce stanno a ffà,
      io sò sola
      e me ne vacopò mmare piatto
      de chista vita mia, sola
      comm'à a na canaria ca canta pe ssè sola
      e se ne va po' ccielo nero, azzurro,
      cò è nnuvole o ssereno,
      ca nulla se n'emporta,
      issa ttiene chiusa a porta
      e vola vascia
      e camina e canta
      pe ssè sola!
      Maria Teresa Manta
      Composta domenica 31 luglio 2011
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        Scritta da: M. MANTA

        Paura

        ... e corre a te il mio pensiero
        mentre aspetti un aiuto negato
        e stringi forte quella piccola mano...
        E corre a te il mio pensiero
        mentre gridi in silenzi spettrali
        e speri ancora...
        E corre a te il mio pensiero
        mentre inabissi la speranza
        e stringi al petto il suo
        corpicino...
        E corre a te il mio pensiero
        mentre, nel buio profondo del mare,
        speri ancora...
        E corre a te il mio pensiero
        che sprofondi nel buio della fine
        dei sogni, dei desideri, delle speranze
        e ti mescoli al silenzio dell'abisso
        che a te ha tolto la vita,
        che ti culla, dondolando il tuo corpo
        nella sua prigione mortale
        che taglia il filo alla vita che sognavi,
        che speravi!
        Maria Teresa Manta
        Composta sabato 31 dicembre 2011
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          Scritta da: M. MANTA

          Vento di primavera (Per non dimenticare)

          Tutto ti han tolto, anche la dignità
          del tuo essere uomo come loro,
          come chi ti strappava le carni
          per ridurti ad osso consunto,
          a scarno resto irriconoscibile,
          parvenza di ciò che eri,
          ch'eri stato.
          Tutto ti han tolto, misero resto,
          carneficina folle della pazzia
          di un mostro, regno di mostri
          uniti solo dall'odio incomprensibile,
          inspiegabile...
          Tutto ti han tolto mentre inseguivi
          i tuoi sogni di libertà
          e guardavi oltre il filo spinato
          dove finiva la tua agonia
          e tu respiravi venti di primavera,
          la primavera che a te han tolto
          consumandoti il corpo, lacerandoti
          il cuore, accecando i tuoi occhi
          nei fumi del gas che ti strappava
          l'ultimo anelito vitale
          e uccideva il tuo sogno
          di libertà
          ma tu eri già fuori, eri oltre,
          volavi oltre il male e il dolore
          tu ormai eri vento di primavera!
          Maria Teresa Manta
          Composta giovedì 26 gennaio 2012
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            Scritta da: M. MANTA

            Il tempo del silenzio

            Passano gli anni chiusi
            negli affanni del tempo
            senza vergogna, senza attese,
            vuoti di speranze.
            Invano ti guardi intorno,
            invano cerchi una mano
            che ti sorregga, vecchio,
            chiuso sei nella tua canutaggine
            che ti abbandona su quella fredda panchina solitaria
            mentre incalza, intorno, la festa...
            Quante feste han passato
            i tuoi giorni quando il canto
            degli uccelli rallegrava,
            quando le piccole mani stringevi
            dei tuoi figli a proteggerli...
            Oggi nessuno stringe le tue raggrinzite mani
            consumate dagli anni,
            nessuno accanto a darti la gioia di un sorriso,
            oggi solo il tuo pianto
            e la tua infinita solitudine,
            accovacciato a riscaldarti al sole
            tiepido di un freddo mattino
            che ti ritrova solo,
            oggi il tempo del silenzio!
            Maria Teresa Manta
            Composta giovedì 5 gennaio 2012
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              Scritta da: M. MANTA

              Natale

              Natale ed ancora ritorni, splendido sole,
              a riscaldare il giorno...
              Ed ancora ritorni, dolce luna,
              a illuminar le notti...
              Ed ancora tornate, luminose stelle sincere,
              a coprire il manto degli amanti
              sognanti,
              al buio stesi ad ammirarvi...
              Ed ancora ritorni, mio dolce SIGNORE,
              in fattezza di bimbo,
              posato in quella mangiatoia,
              pochi poveri stracci a coprirti,
              riscaldato soltanto dall'amoroso alitare
              di un bue e di un asinello,
              dolcemente cullato dal canto
              di tua madre
              ed amato e aspettato e adorato.
              Ed ancora io piango, dolce figlio mio,
              la tua assenza,
              freddo il mio sole, spenta la luna,
              vuoto e buio e senza stelle
              il mio cielo...
              Dove i nostri giorni di festa,
              dove le risa, la tua voce dove,
              dove il nostro NATALE...
              Vuota la sedia e muti
              i commensali
              a rimembrar di gioie passate...
              Di dolore si muore
              ed ancora È NATALE!
              Maria Teresa Manta
              Composta domenica 11 dicembre 2011
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                Scritta da: M. MANTA

                Oltre la diga della sclerosi dei sentimenti sopiti...

                E, quando si placherà il vento,
                quando i rami saranno verdi e odorosi
                e invasi dai colori,
                quando, dal cielo scenderà il profumo
                caldo del sole abbagliante a mezzogiorno
                e le rondini voleranno alte nello splendido,
                azzurro cielo e sui rami,
                festosi i passeri costruiranno i nidi
                e udrai i cinguettii dei nuovi nati
                e la terra partorirà colori, odori, frutti, fiori
                e voci festose di fanciulli riempiranno
                i giardini, allora e solo allora
                CAPIRAIl'amore che ti porti dentro
                e non dà pace al tuo errore.
                Capirai il calore che potevi darle
                e quanto grande era la forza del suo,
                stabile e immutabile, oltre il tempo,
                il tempo che lei sa dare al suo tempo,
                quel tempo che per te HA BISOGNO
                DI TEMPO E NON SI CURA DEL TEMPO
                CHE PASSA, DOLOROSO, TREMENDO
                E VUOTO E SENZA TEMPO!
                Poi forse, capirai l'amore stupendo
                e tutta la gioia e la forza del "suo amore
                immenso" che ha aspettato il tuo tempo,
                tu, che per lei avevi cancellato il tempo...
                E chissà SE CI SARÀ PIÙ TEMPO.
                SE TU, PER LEI, AVRAI TEMPO!
                Maria Teresa Manta
                Composta domenica 31 luglio 2011
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                  Scritta da: M. MANTA

                  Remember (dal mio libro inedito "il sole e la luna" )

                  Lei, l'ombra che ti porterai, cucita addosso, per sempre
                  la forza che ti dava il suo amore il sole che illuminava
                  e riscaldava i tuoi giorni.
                  Lei, la vita vera e il tempo che resterà immobile
                  e fisso e perduto e cercato e amato e rifiutato...
                  Lei, l'amore grande, vivo nel tempo, nel cuore,
                  nella carne, il sostegno, il coraggio insieme, uniti
                  e saldi per sempre
                  anche in questo tempo vigliacco che offende il coraggio
                  e alla viltà dà vita, vita ch'è morte!
                  Quanto tempo, ancora passerà prima
                  che amore vinca nel tuo cuore gelato dall'odio,
                  vittima della vendetta
                  che, atroce e demone selvaggio, malvagio, freddo,
                  ti desti in cambio del tepore caldo di quella vita vera?
                  Dove cercherai il calore e il suo profumo
                  e tra quali fredde lenzuola strapperai surrogati d'amore?
                  Ramingo, errante nel freddo del tuo essere
                  indifferente all'apparenza e vuoto dentro, la cerchi...
                  Troppe parole cattive hanno nutrito la tua vendetta
                  e il tuo volere farle male ad ogni costo e farti male
                  e tu ora ramingo cerchi il profumo che non hai
                  e il tuo profumo lei cerca che non c'è...
                  Lontani, vicini, lontani, una cornice vuota accanto,
                  per entrambi...
                  Per quanto ancora ti fermerà l'orgoglio?
                  ... "coltivati il tuo orto, è il mio consiglio,
                  l'amore poi decide con chi dividere la vita sua,
                  se tu non sei un vigliacco" (Questi 4 versi appartengono ad una canzone del grande Renato Zero.)
                  Maria Teresa Manta
                  Composta giovedì 24 dicembre 2009
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                    Scritta da: M. MANTA

                    Lacrime

                    Le lacrime di una mamma
                    foibe, pozzi profondi, abissi dilaniati
                    dalle tempeste del dolore più cupo,
                    più nero,
                    affondano nel pianto, si disperano,
                    dilaniano la mente e il cuore
                    trafiggono.
                    Dolorose, più di mille lame,
                    uccidono il cuore sanguinante,
                    annientano, non trovano pace.
                    Le lacrime di una mamma sono
                    antri profondi, oscuri,
                    annegano i sogni e i desideri,
                    vortici sono portati dal vento,
                    tempeste che squarciano,
                    nostalgie che abbattono, tormenti.
                    Le lacrime di una mamma scavano
                    dolorosi solchi, rallentano il passo
                    della speranza,
                    indeboliscono, ti prostrano,
                    disperazione portano, buio profondo
                    e vuoto e silenzio e solitudine.
                    Le mie lacrime, miste alle mie
                    mille preghiere, nelle mie notti insonni,
                    aprono silenzi sempre più spessi,
                    curvano la mia schiena stanca,
                    la mia vita si prendono e a me
                    non ti portano, figlio, figlio mio
                    adorato, figlio mio perduto...
                    Maria Teresa Manta
                    Composta giovedì 10 dicembre 2009
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