Io e te, due cuori, un solo corpo, una sola unione due anime. Il paradiso e l'inferno. Come il fuoco non oserà toccare l'acquasanta né il sacrilego si accosterà mai al pio devoto. Devozione non avuta empietà profanata, dal vero non negata. Blasfemo io, che lascio falene notturne al sol del giorno. Carnefice del tempo senza clessidra, perché di ricordi come sabbia si sono dispersi nel vento.
Un eco odo risalire dalle calle e spandersi dolce per l'aere dal sapor di mare. È voce amica che nel cuore penetra, rimanendo a perenne ricordo. Sono a Venezia che incanta e strega.
La bellezza di un fiore, l'incanto dell'aurora. La magnificenza del tramonto, la luce del giorno. Una notte stellata, la distesa del mare. Tutte queste cose sei tu per me: Mamma.
Ho voglia di baciare le tue labbra, di sfiorarli come tenui petali di una rosa. Di stringerti a me e di sentire il tuo cuore palpitante. Son folle di te: delle tue labbra e del tuo amore.
Ci sono immagini che non tradiscono la mente, ci sono profumi che alterano i sensi. Le gioie restano per sempre custodite nel nostro cuore. Di chi dolcemente si accosta ad esso, non per turbare la pace che si è creata ma per capire e ascoltare il palpito del cuore. Che allegramente pulsa e canta e gioia e felicita dà.