Presi forza nello scostare le lenzuola quella mattina di aprile. Aprii per una seconda volta gli occhi... e poi una terza... No. Non stavo più dormendo. Ero tornata da quel piccolo grande viaggio di poche ore. Con le gambe ancora quasi intrecciate, mi vidi come da lontano... Su di un fianco come se fossi stata abbracciata al nulla. Mi guardai allo specchio, che proprio davanti a me in quel momento stava riflettendo l immagine del mio risveglio... Bastò poco per rendermi conto che fu la prima volta che mi svegliai non appena un ombra nera cercava di invadere il mio sonno. Quella notte riuscii a controllare la situazione e allontanai il mio incubo prima che riuscisse ad entrare a far parte ancora dei miei pensieri. Forse stava finendo tutto... Forse dopo un anno passato a pregare di non addormentarmi per non sognare... Forse le lenzuola quella notte mi protessero a tal punto di non lasciar passare attraverso di loro nessuna freccia... Non una... Quelle che fanno così male... Quelle che trapassano il cuore e sfiorano l'anima...
Ero in bilico su un filo come al circo un giocoliere. Potevo cadere e lasciarmi andare o non guardare a terra. Ho scelto la seconda, ho guardato dritto. Ho provato e riproverò, continuerò e riuscirò, sempre meglio. Sempre meglio... sempre meglio...
Sono come d'estate, il primo sole, che i tuoi occhi illumina stupore. Sono come d'autunno, la foglia, che gialla cade quando la stima tua tocca il suolo di te. Sono come d'inverno, il fiocco, che ancora caldo non compone la neve. Sono come di primavera, il profumo che estasia, da una rosa della quale ti innamori. Sono la danza: che ti stupisce, che ti abbatte. Sono la danza che scalda l'anima. Sono la danza, che perdere la testa ha fatto, e farà.
In realtà non saremmo poi così distanti... Alla fine saremmo sotto lo stesso cielo; Sotto le stesse stelle... Se ti fermerai, alzerai gli occhi e guarderai una di quelle stelle... Bhe, Magari è la stessa che in quel momento sto osservando io, e che fa da specchio. Allora ci incontreremo con lo sguardo per la forza di questo riflesso.
Ti sfido destino! Credi di essere già lì, pronto per impadronirti di ogni mio futuro giorno... Credi che io non possa cambiarti... Se sei in attesa di dovermi dare felicità, giuro, mi arrenderò a te. Ma se è scritto che qualcosa, qualsiasi cosa mi dovrebbe far stare male anche solo in minima parte di come sto ora, mi dispiace, per te non ci sarà vita, ti prenderò in mano stavolta.
Salii su quel muretto, mi affacciai al vento. Con le braccia aperte e gli occhi spalancati lasciai che egli mi asciugasse l ultima lacrima.
Feci un gran respiro, presi coraggio e con il cuore in mano ti urlai: "ti amo!" Lo urlai ancora... E ancora una volta...
Scesi da quel muretto, e con me scese una nuova lacrima. Si posò sull estremo della mia bocca e lo sentii salire fino a vedere il riflesso del mio sorriso sul tuo viso.
Mi dicesti: "ti amo anch'io", e vidi una luce tale nei tuoi occhi da riuscire ad illuminare la mia anima fino a farla volare lontano... Ma non troppo lontano... È vicina e lagata a te.
Magari fosse vero: Già mi vedo mentre giro la chiave del nostro portone; Non me l ha promesso ma forse lo vuole anche lui.
Magari fosse vero: Già sento provenire dalla stanza da letto il rumore della persiana che cala e compone l'atmosfera giusta per tenerci vicini; Non me l'ha promesso ma forse lo vuole anche lui.
Magari fosse vero: Riesco già a sentire quel pianto, una piccola vocina che dipende solo da noi; Non me l'hai promesso ma forse lo vuole anche lui.
Ho sognato il ricordo di quel nome "Susana"... Le montagne di biscotto, la stella chiamata come me, le caprette rosa che fanno "ciao", le note musicali... Ho sognato gelosia per quel profumo rul retro di un albero di pere che mi fissa... Perché ho sognato questo? Perche!? Basta...