Le migliori poesie di Gaio Valerio Catullo

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Scritta da: Silvana Stremiz

Quegli mi appare esser proprio un dio

Quegli mi appare esser proprio un dio,
anzi, se fosse lecito, egli è sopra un dio,
perché seduto in fronte a te,
lui se ne sta tranquillo a guardarti e ascoltarti,
mentre sorridi dolce:
e invece a me, infelice, svelli del tutto i sentimenti.
Ché non appena ti vedo, Lesbia, non mi sopravvive un filo di voce.
Ma s'intorpida la lingua, e una fiamma sottile mi scorre entro le membra,
le orecchie dentro mi ronzano cupe, e la notte ricopre entrambi i miei lumi.
Catullo, il tempo libero è la tua rovina, ché troppo ti esalta e ti eccita.
L'ozio ha distrutto anche re e città un tempo felici.
Gaio Valerio Catullo
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    Scritta da: Mela Favale
    Quello a me sembra pari a un dio,
    quello, se è lecito dirlo, superiore agli dèi,
    che, seduto di fronte a te a te, senza interruzione
    ti guarda e t'ascolta
    mentre sorridi dolcemente,e ciò sottrae
    a me infelice ogni sensazione: perché non appena,
    Lesbia, ti guardo, non mi restano
    più parole;
    ma la lingua s'intorpidisce, una fiamma sottile
    s'insinua nelle mie membra, di un suono interno
    mi ronzano le orecchie, una duplice notte
    sui miei occhi si stende.
    L'ozio, Catullo, è per te dannoso:
    per l'ozio ti esalti e sei troppo eccitato;
    l'ozio ha mandato in rovina un tempo
    re e città fiorenti.
    Gaio Valerio Catullo
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