Salvatore e la morte

In ospedale, da poco operato, tutto ok, solo un po di dolore generale.
Nel letto difronte al mio un vecchietto "Salvatore" 90 anni
di fianco un'esile donna di 82 anni che gli accarezza la fronte.
Maria, aiutami a morire.!.
Salvatore, lo sai che non posso!
Maria! Salvatore! Salvatore! Maria!
Sono giorni e notti interminabili, sempre: Salvatore! Maria!...
Ogni volta un nodo sale dal cuore agli occhi, e sempre una
lacrima furtiva solca il mio viso.
Afferro la radiolina, le cuffie le inserisco con violenza
nelle orecchie, alzo il volume.
È tardi, Salvatore, prima di addormentarsi:
Maria! Di a Gesù di farmi morire!
Totò (Salvatore) va bene glielo dico.
Rifletto per ore prema di addormentarmi anch'io.
Una voce echeggia nella stanza piena di luce:
Salvatore! Ti abbiamo portato la colazione, contento?
Salvatore: Portatemi la morte!
I miei occhi pieni di lacrime rivolte verso l'alto,
in una domanda: Gesù ci sei?
Francescopaolo Calciano
Composta domenica 23 maggio 2010
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    Sai dirmi perché mai
    il mio spirito ardente
    ti segue alacremente sempre,
    ovunque tu vai. Perché se sei lontana
    un giorno, un'ora sola
    sento la fede vana,
    la costanza una fola?
    Perché il tuo volto ha tutto
    l'esser mio conquiso,
    a un tuo sguardo, una tua
    frase calda e gioconda
    rapido il mio cuor
    fa scolorar il viso.
    Francescopaolo Calciano
    Composta lunedì 3 maggio 2010
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      Tempo che muore

      Alto sui colli fiammeggiato spazio di perduto tramonto,
      ove un'esile luna di topazio s'incide
      ad arco e trascolora in bianco.
      Grotte d'ombra perenne degli alberi,
      pallore delle erbose radure,
      e quello stanco suono dell'acqua
      nel fondo della sera...
      Tu nei miei occhi...
      Tu sopra il mio cuore... tu nella mia vita
      disperato amore, disperata dolcezza...
      e intanto il nostro tempo muore.
      Francescopaolo Calciano
      Composta lunedì 3 maggio 2010
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        A Giusi

        Per ore ho osservato il vuoto
        cercando il senso della mia vita...
        La mia mente intreccia ragnatele
        di pensieri e di ricordi:
        Fù un giorno che il tempo segnerà al tempo
        quando improvvisa m'illuminasti il cuore.
        Il tuo esile corpo fatto per sospirare
        tra carezze e lusinghe,
        i tuoi lunghi capelli rallegravano
        i miei occhi morbosi.
        Il tuo corpo sfiorato da una nube
        che il vento rabbelliva...
        Mi dicesti un nome: Giusi...
        Dolce, dolcissima, questo è il tuo aggettivo
        dolce come il giglio o una rosa...
        Hai dato una ragione alla mia vita.
        Francescopaolo Calciano
        Composta lunedì 12 aprile 2010
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