Poesie di Dario Pautasso

Nato lunedì 19 settembre 1983 a Moncalieri
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Dario Pautasso

Vita dimenticata

Hai sacrificato la tua vita
come un folle
folgorato da elevate
teorie di perfezione
e potere e soldi e successo!

Ma hai mai pensato
a quando sarai là sotto?
Ti porteranno i fiori;
tutti quanti la prima volta,
diranno: - che lavoratore era!
Che persona di gran forza e zelo,
che prodigio dell'economia! -
I volti bassi e grigi.

Te li porteranno in dieci la seconda
e diranno, - che persona orgogliosa era!
Mi sembra abbia fatto molto
nella sua vita precisa e forzata. -
I volti distratti e grigi.

Verrà uno solo la terza
e dirà: - non ricordo chi sei
ma i tuoi fiori son secchi,
posso cambiarteli amico? -
Sul volto un sorriso patetico.

Dopo di che, accontentati
del vento: lui passerà sempre
sulla tua lapide a scalfire un poco
l'epitaffio grondante di
meraviglioso sudore
di una vita dimenticata.
Dario Pautasso
Composta lunedì 27 giugno 2011
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    Scritta da: Dario Pautasso

    Mattina d'estate

    Gettato supino sul villoso prato
    col cielo di giada che volge al giorno
    ascolto il passo appesa sospirato
    delle lumache nel loro cauto ritorno
    ai bui anfratti, alle segrete loro
    al doveroso ristoro or che la brina
    al sol nascente si solleva e scema
    in vacillanti vapori di fugace bruma.

    E d'esse, una, che nel braccio mio disteso
    ha trovato impedimento al natural cammino
    d'ogni animal notturno quand'è mattino,
    s'arresta, incerta, finché col corpo teso
    scivolatami sopra, torna al crocevia
    dei folti steli d'erbe, ed io illeso
    tremo al solletico di quel dolce viaggio
    inciso sull'arto dal lucente segno che tutt'intorno irraggio.

    Le fronde strepitano al frizzante vento
    e tra di esse innumerevoli frullii d'ali
    d'uccelli, che ora paion dieci, ora cento
    alcuni vociferando aspri, altri sussurrando canti
    di richiami d'amore o di volgar confronti
    di chi vive la libertà, e ogni giorno col suono
    d'ugola che a noi par donato da nude divinità,
    dettano leggi sulle rispettive proprietà.

    E l'allodola che tra tutti innalza il suo sublime suono
    e il frenetico merlo, che al suolo schiocca brutale
    e una gazza che grida rauca il suo gemer infernale
    e il fischiare fine dello storno
    e poi ancor di tutti gl'altri passeracei
    un sol brulicante assolo di contorno,
    finché il collo incassato e goffo di un airone
    con l'ampie ali e 'l volo leggiadro e fino
    dal fremer tutt'intorno distoltami l'attenzione,
    mi solleva alla mente il ricordo fanciullino
    d'un giorno cupo, tra le mani un grigio aquilone.
    Dario Pautasso
    Composta martedì 23 novembre 2010
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