Poesie di Cristiano Rodà

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Scritta da: cove
Sono nato
in un prato
d'infiniti fiori e colori,
soavi sinfonie
perpetue erano
cantate dalle brezze
che non conoscevano
la violenza del vento.
Poi i colori sfumarono,
i fiori appassirono
e tutt'intorno stonavano
risa acidule e ghigni.
Seppi d'esser
precipitato nella vita!
Ma ancora i miei occhi
vogliono vestire quei colori
e le mie orecchie
trovar quiete in quelle sinfonie,
e un senso
d'inadeguata colpa mi lacera:
ma chi sono io
per correggere il tratto
che sin dall'alba
delinea i miei confini?
Cristiano Rodà
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    Scritta da: cove

    Fratello, prova della mia esistenza

    Grazie fratello,
    nel tuo sguardo trovo la rara
    conferma d'un passato ormai
    troppo lontano, e ciò
    mii distrae dalle nebbie che
    insudiciano l'orizzonte del
    mio presente, offrendogli in sacrificio
    un futuro a cui non ho comunque
    la forza di credere.
    Cristiano Rodà
    Composta sabato 11 aprile 2015
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      Scritta da: cove

      Dighe

      Dighe immense ho eretto
      dove l'anima
      fluisce tra cuore e mente.
      Dighe immense,
      nutrici di convenevoli,
      sviliscono i sogni ad
      onta d'una quotidiana
      mediocrità.
      Dighe immense
      su cui parole e vocazioni
      si ammassano,
      boccheggianti e morenti.
      Osando, concedo ad
      un sospiro di speranza
      la forza di trafiggere
      l'immensa chiusa,
      ma soltanto un rigagnolo
      bituminoso e frigido
      vedo riversarsi nella valle
      culla dei miei futuri.
      Cristiano Rodà
      Composta mercoledì 5 agosto 2015
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        Scritta da: cove
        Presente, passato e futuro gridati,
        sussurrati dai venti, vera anima
        di tutti i luoghi vissuti o sfiorati,
        tutti differenti nel ricco aroma:

        essi possono essere seducenti
        come la donna che si vorrebbe sposare
        o come la Dea dagli amplessi violenti
        e dei vizi che rifuggono l'altare;

        rassicuranti come la mano del Padre,
        che non si può deludere, sulla spalla
        che trema: si sa capace d'azioni ludre (1)!

        Venti che ti carezzano da fratello,
        che ti ricoprono d'oro quando l'ombrello
        sconsigliano. Venti anima, delizia, fardello

        d'un mondo malato d'uomo.
        Cristiano Rodà
        Composta sabato 5 marzo 2016
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          Scritta da: cove
          Quando la solitudine da fiera vetta
          diviene rancida gabbia soffocante
          puoi ben dire che le tue scelte son sbagliate.
          Tu stesso altro non sei che una disdetta!

          O demonio, incatenato nel profondo,
          tu sei la mia parte più vera ma lontana,
          affondi gli artigli nella membrana
          del mio cuore per trattenere il più fecondo

          mio sangue dall'esser avventatamente
          sprecato in miserevole compiacenza.
          T'imploro, anima mia, danza solerte

          così altri orizzonti il mio sguardo
          accoglieranno, ed il futuro si
          rivelerà come musica al sordo.
          Cristiano Rodà
          Composta lunedì 7 marzo 2016
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