Le migliori poesie di Angela Mori

Poetessa e scrittrice, nato sabato 6 gennaio 1979 a CATANIA (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Angela MORI

Sorridi

Sorridi!
Sconforto sulla faccia rugosa,
Dalla magrezza imbarazzante,
Dove fame nutre il corpo,
Occhi ancor vispi in un'infelice parvenza,
Di speranza.
Sorridi!
Con la mano
Protratta in avanti,
Che veterano ebano raggrinzito pare,
Voce dell'indigenza,
Che invoca pietà e carità.
Sorridi!
Sotto gli abiti sciupati dal tempo,
Cuore che picchia lento,
La fiacchezza della mancanza,
Offusca la vigoria scomparsa,
Nella riarsa terra da cui provieni.
Sorridi!
In quella bocca senza cura,
Macchiata e inferma,
Dalla trascuratezza.
Sorridi!
Una supplica, una richiesta,
Una preghiera guidata dal bisogno,
In ginocchio resti,
Tra i viandanti indaffarati.
Mi fermo, ti scruto e penso.
Sorridi!
Tu che riso dovresti mutare in pianto,
Mentre chi vive tra gli averi,
Piange inappagato e mal contento.
Tu sei forte Signora della privazione,
Molto più forte dell'inedia
E della mestizia stessa.

Angela Mori.
Angela Mori
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    Scritta da: Angela MORI

    Giorno di riposo

    Giorno di riposo
    Anima libera,
    Anima mia spensierata,
    Com'è bello ritrovarti
    In questo riposo tanto agognato,
    Com'è lieto scoprire che non se sfiorita
    Al contrario del corpo
    Sciupato e affannato dagli anni
    Sei ancora uguale come quando,
    T'incontrai assai tempo fa,
    Capace di gioire e divertirti
    Come fossi ancora,
    L'anima mia da bambina.
    Angela Mori
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      Scritta da: Angela MORI

      Bambino solo

      Lui piangeva:
      Il suo cuore da bambino amava e perdeva.
      Lui tremava:
      La paura era più forte dei gemiti
      Che nel cuscino affogava.
      Non sentire voleva
      Quei fragori della vita,
      Che lo circondava senza affetto,
      Ma nelle sere il vento della solitudine
      Si tramutava lento
      Nella sua voce;
      Lei gli mancava!
      Solo al buio rimaneva
      In quel tetro degli anni, cresceva.
      Chissà cosa pensava
      Quando la individuava tra i vetri appannati,
      Nella notte che il cielo riversava
      O nei sorrisi falsi di chi lo ingannava,
      Al rosso dei tramonti
      Che il tempo aumentava.
      Chissà come la vedeva,
      Nei suoi sogni mentre la cingeva
      E il suo cuore da bambino sperava
      In un rientro che mai sopraggiungeva.
      Cresceva e amava
      Senza forza ormai di sperare,
      Adulto diventa e solo rimane
      Senza di lei cha tanto amava.
      Angela Mori
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        Scritta da: Angela MORI

        Le stagioni dell'amore

        Due contadini,
        Un uomo e una donna,
        Tra la natura;
        Spalle curve e testa china,
        Sui campi delle stagioni.
        Primavera, estate, autunno e inverno,
        Riposano dopo pranzo,
        Sotto la stessa quercia,
        Dove baci del primo amore,
        Ardevano sulle labbra,
        Rosate come boccioli,
        Appena fioriti in primavera,
        Dove promessa mantenuta fu data,
        Dove età avvizziva lenta,
        I volti, ora gracili e rugosi,
        Bruciati dal sole
        Che come in estate incendia campi.
        I capelli,
        Un tempo oro come grano,
        Folti come fronde rigogliose,
        Ora, bianchi come neve d'inverno,
        Esigui come i giorni restanti,
        Dove nel grigio d'autunno
        Gemono come foglie al vento,
        I ricordi,
        Due persone,
        Donna e uomo,
        Sempre sulla stessa via.
        all'orizzonte il riposo,
        Nella stessa cascina dal tetto cremisi,
        La sera cinta,
        Del cinerino fumo di un camino.
        Quattro stagioni,
        Due persone,
        Un solo eterno amore,
        Per la vita intera.
        Angela Mori
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          Scritta da: Angela MORI
          Rinchiusa nell'ombra,
          prigioniera di un passato
          Troppo bello per durare a lungo
          Taciturna ed immobile
          alla mercé di sguardi curiosi
          Ed azioni poco interessanti,
          Quella donna se ne stava.
          Avvolta nella sua vestaglia
          Con le mani sul grembo
          pareva opera d'ignoto artista.
          Seduta in quella seggiola
          In quella stanza al secondo piano
          Di un palazzo sciupato dal tempo.
          Stava così da anni,
          Dall'alba al tramonto
          Ero certa d'aver la veduta li
          Anche dopo mesi dopo aver saputo
          Che il suo cuore più non batteva
          E che il suo sguardo vuoto
          Sì era finalmente colmato d'infinito
          In un tiepido pomeriggio d'estate.
          Angela Mori
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            Scritta da: Angela MORI

            Il giardino

            L'oleandro velenoso intrecciato alle tue dita,
            la regina dei fiori, cagiona la mia invidia
            petali bianchi di margherita
            si scompigliano anelando la tua cura;
            torso bronzeo tra quel verde
            che concilia ai tuoi occhi,
            tra l'avvenenza ed il mistero
            come nera pantera ti destri
            non ti accorgi che dall'alto,
            freme la mia brama.
            Spine scure le tue ciglia,
            la tua fronte celata da dorate foglie
            arbusti vivaci non temi
            affonda il tuo piede nella terra annaffiata
            la mano si unge di sudore e pantano
            e quel'arma innocente diventa tutt'una ad essa.
            Svestito al sole che risplende
            sulla tua rovente pelle
            stille di sudore non tengono pudore
            e tra gli incavi delle tue grazie,
            scorrono maliziose
            mentre dai vita a ciò che non c'era,
            vigore a ciò che è,
            speranza a ciò che sarà...
            Il balcone della brama
            cela il paonazzo del mio volto,
            la sgomento, la malizia e la vergogna...
            solo il mio sogno resterà incolto!
            Angela Mori
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              Scritta da: Angela MORI

              Faccia a faccia (specchio)

              Faccia a faccia,
              Davanti ad uno specchio,
              Intrinseco di mancanze,
              Ti vedo;
              Come opera del periodo assai antico,
              Statico, inerme e raccolto,
              Mi scruti...
              Sibillino angelo senza tempo,
              Sei avvenente da fare paura.
              Carico di difetti,
              Rubi la mia forza,
              Ponendo a nudo la mia anima,
              Quante donne sulla tua strada,
              Dalla puttana alla più pura,
              in ogni luogo,
              In ogni spazio,
              Non c'è uomo che non ti odia.
              Scaltro, corruttore, artico,
              Dalla fessura dei tuoi occhi,
              Non una lacrima è mai uscita.
              Il sogghigno sul tuo viso,
              Infido, forte e suggestivo,
              Non si smorza al mio strido;
              Tu sei ciò che io non sono,
              Io sono donna, tu sei uomo!
              Ti rivedo ogni giorno in ogni specchio,
              E non t'invidio!
              Angela Mori
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                Scritta da: Angela MORI

                Stretta a te

                Tienimi così,
                Che si son fermate le nuvole in cielo,
                Che i sospiri son diventati esuli
                Sul petto tuo.
                Tienimi così
                Che Il mondo sì e arrestato,
                Che il mare
                Ha smesso di ondeggiare
                E la brezza,
                Ha smesso il suo moto.
                Tienimi così,
                Che non esiste più lo spazio
                Che il tempo è solo un ricordo
                Che senza di te ho vissuto appena
                Gli ultimi giorni della mia vita.
                Ora potrei morire
                Semmai la morte esista
                Forse essa è solo,
                Un vivere in tua assenza;
                Una non vita,
                Acre e colma d'amarezza
                E se non vita sarà
                Non m'importa,
                Perché tu mi hai tenuto
                Dolcemente così,
                A te stretta!
                Angela Mori
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