Scritta da: G. De Felice
Ci affanniamo spesso
Nel rincorrere tutto ciò che non ci appartiene
Quello che sembra rifiutarci
Come se fosse una sfida
Come se dovessimo
Perennemente
Dimostrare qualcosa a noi stessi
Tanto che poi anche raggiungere
Quel qualcosa
O quel qualcuno
Non regala mai chissà
Quale felicità
Quale senso di appagamento
Perché spesso è un qualcosa
O un qualcuno
Incapace di guardarci
Stringerci
Desiderarci
Quanto meriteremmo.
Allora mi chiedo
Se come una pepita in fondo ad un fiume
Oppure una conchiglia in fondo al mare
O un ristorantino
A gestione familiare
Di quelli con le sedie di legno
E le tovaglie, i fazzoletti di stoffa
Nascosti in qualche angolino
Di una qualsiasi città stupenda
Scoperto per caso
Attratti da qualcosa di inspiegabile
Non valga piuttosto la pena
Di lasciarsi trovare
Lasciarsi scoprire
Come se fosse la prima volta
Come se potessimo scoprire noi stessi
Guardandoci attraverso altri occhi
Quelli giusti
Quelli che non aspettavano altro
Quelli che brillano per le piccole cose
Come "buongiorno amore"
Che poi piccole non sono.
Ecco
Spero davvero che quando
Incroceremo i nostri guardi
Sapremo riconoscerci
E allora non avrà molto senso
Sapere chi avrà vinto la guerra
Chi avrà trovato chi

Chi avrà riconosciuto chi.
Composta venerdì 1 giugno 2018

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