A te, che mi hai fatta sempre sentire il centro del tuo mondo. Per quando la sera aspettavo il tuo abbraccio, o per quelle domeniche al parco che mi hanno resa tifosa quando ancora non sapevo come fosse fatto un pallone. Per te che sono sempre la tua piccola e non vedi le rughe che iniziano a fare capolino, né i primi capelli bianchi, che ancora ti preoccupi se ho un raffreddore e se fa freddo mi ricordi di mettermi anche la sciarpa oltre al giaccone. Per tutte le nostre discussioni, che siamo sempre stati troppo simili, io e te, testardi, ma buoni come il pane, che basta saperci prendere per farci calare anche le mutande e che non è mai abbastanza quel che facciamo per gli altri. Per i tuoi occhi verde chiaro che avrei voluto avere uguali, ma i miei sono un po' verdi e un po' castani, e ti assomiglio tanto lo stesso. Perché mi hai insegnato l'onestà, il sacrificio, la forza d'animo, l'accettazione, la lealtà, l'altruismo e ad affrontare tutto con il sorriso. Per tutto il resto che di buono mi hai mostrato e che forse sono ancora in tempo per imparare. Per quando ti preoccupi se mangio abbastanza, che per te sono sempre troppo magra, e che quella camicetta è troppo scollata e quel tacco troppo alto e provocante. Che ancora cerchi di tirarmi giù la gonna se per te è troppo corta, ma ogni tanto mi guardi e ti scappa di dirmi un "quanto sei bella" che nessun altro uomo saprebbe pronunciare uguale. Per te che ho fatto di tutto perché fossi orgoglioso di me, e forse non ci sono riuscita, ma tu mi ami lo stesso e me lo dimostri ogni secondo, pur senza dirlo mai. Per te che oggi è la tua festa, ma per me è ogni giorno la festa del mio papà.
Composta mercoledì 19 marzo 2014

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