Mi guardava,
sì, mi guardava, e i suoi occhi erano pieni di luce
di quella luce che solo la felicità di vedersi dà!
Mi guardava come se non esistesse altro.
Io mi sentivo intrappolata in quello sguardo come un pesce nella rete.
Volevo scappare perché sapevo
che da quella rete non sarei mai uscita,
i suoi occhi erano calamita per il mio cuore
e le sue mani catene per il mio corpo.
Sapevo che quella sarebbe stata la mia prigione,
come sapevo che da quella prigione io non sarei mai scappata,
perché non si può scappare dal fuoco che ci scalda.
Composto domenica 3 marzo 2013

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