Scritto da: Lina Viglione
È un dovere essere felici di quello che si ha già e non solo tristi per ciò che si deve ancora conquistare. Impariamo con umiltà a gioire delle piccole cose e apprezzare quello che siamo e che abbiamo. Questo è la macchina motrice della nostra evoluzione, diversamente saremmo rimasti all'età della pietra.

Bisogna però ogni tanto soffermarsi, per guardare indietro quanto tragitto si è percorso, e ricordarsi sempre che c'è qualcuno che sta peggio di noi, e non sempre solo a chi sta meglio.

A volte è proprio quando abbiamo tutto che non siamo mai contenti, perché non ci rendiamo conto di quanto sono importanti le cose che abbiamo, anche se ai nostri occhi a volte sono piccole cose in realtà sono delle cose grandissime e di infinito valore, che solo quando le perdiamo per un motivo o per un altro ci accorgiamo davvero quanto valevano.

C'e n'è un'altra, che impedisce di godere di quello che si ha, che inchioda chi la prova ad una demoralizzazione sorda alla bellezza che si ha intorno che è molto diffusa.
Penso che se fossimo tutti contenti di quello che abbiamo, vivremmo in uno stato di beata inettitudine, se così non fosse non saremmo in continua ricerca di un equilibrio e di una felicità interiore.

Io come essere umano sono estremamente smaniosa, agisco spesso sotto la spinta a migliorare il mio mondo, ma forse la mia è una frustazioni positiva, che mi spinge a cercare, a non stare ferma... il resto non mi appartiene.
Composto venerdì 1 gennaio 2010

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