Scritto da: Lina Viglione
Addio giovinezza
la giovinezza per leopardi è l'età dell'inganno della mente e della serenità, è il periodo felice fatto di attese, e di speranze. I miraggi quindi per leopardi sono necessari per arrivare alla felicità, senza di esse la passione e l'ardore non possono esistere.

Questo compiacimento così generato, diventa però inutile, perché è costituito a svanire non appena si perde l'ingenuità propria della adolescenza e ci si ravvicina all'età adulta.

Che cosa è cambiato da allora in queste strade che noi continuiamo a percorrere, giorno dopo giorno, incessabilmente? In apparenza, niente, gli stessi alberi, le stesse strade, gli stessi giardini.

Camminiamo lungo queste strade che percorriamo da sempre e di cui conosciamo ogni giardino o ogni panchina; ma nulla è più come allora, come quando eravamo giovani, allora mi chiedo: ma che cosa è accaduto?

Non alzare dei grandi palazzi e neppure la presenza di bambini di paesi lontani. Forse i fiori emanano profumi più lieve, o il vento che ansima più forte li disperde. È la persone! Le persone sono cambiate, non più disposte a sorridere a scambiare quattro parola anche fra estranei con, bonomia senza cattiveria, per semplice simpatia.

Ora tutti hanno premura: gli occhi bassi, crucciato, non hanno tempo voglia per un'graziè se gli cedi il passo; anzi, ti esaminano con sospetto e sembrano chiedersi che vorrai da loro. Mah, niente! Proprio niente. Ho pensato a quelle strade che ho percorso tanti anni fa, con tante amiche. Ma tutto è cambiato.

Mi guardo dentro di me e capisco che non tutti i mali vengono per nuocere. La mia fede è cresciuta a dismisura nelle prove che ho superato nella vita e in quelle che sicuramente ancora dovrò superare.

Un cammino lungo con gli occhi aperti sulle cattiverie del nemico della vita. La mia giovinezza? Ormai l'ho messa cassetto della memoria lei è lì. Tante volte la spolvero un po, altre volte lascio che essa s'impolveri. È la vita che inquietabile e va avanti.

Non temo l'invecchiamento o di morire, capisco che sono attributi di ogni essere vivente. Ogni mattina mi sveglio felice, stringo fra le mie mani l'arcobaleno della parola di Dio. Mi guardo allo specchio per qualche secondo e dico: non son più tanto giovane, ma ho ancora la vita davanti a me.

La mia passata giovinezza è con me tutti i giorni, mi sta accanto, mi guarda e ogni tanto mi sorride. Non la temo la vita essa è in me. Nel mio cuore, nella bimba che ho dentro l'anima, e nell'amore che metto in tutte le cose.

Per questo non desidero altro di restare così come sono oggi. Un cammino senz'altro ancora edificabile, ma se potessi tornare indietro solo per abbracciare la mia giovinezza perderei tutto quello per il quale ho lottato fino ad oggi. Ho scavato, ho dilatato e allargato per aumentare ogni giorno la mia conoscenza.

Oggi il mio cammino è coperto di fiori, ci sono sempre le spine, quelle ci saranno sempre. Posso anche pungermi, ma so come lenire le mie ferite del passato. La cognizione di oggi e con i miei anni di oggi è troppo fondamentale.

Nulla disconosco e nulla voglio ritrovare oggi quello che appartiene a ieri. Ma il domani lo costruisco giorno dopo giorno, anno dopo anno e mattone dopo mattone...
con fede l'amore nel cuore.
Composto sabato 1 gennaio 2005

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