Gesù ha esaltato, con umiltà e bontà, un padre vero, umile, comprensivo; un padre che infonde nelle sue creature il concetto di libertà. Libertà di decidere come portare avanti l'esistenza (percorso di vita); libertà di scegliere tra bene e male, tra sincerità e disonestà, lealtà ed illegalità, moralità ed immoralità. Il padre ci lascia liberi di decidere se seguirlo o meno; poca importanza dà alle cose futili dell'esistenza; non bada al fanatismo, al tifo sfegatato per l'uno o per l'altro credo (tutto ciò porta al degrado dell'essere, al distacco, a squallide fazioni guerreggianti tra loro). Egli s'accontenta di poco, al di là d'ogni atteggiamento, d'ogni faziosità o pensiero radicato da tempo in chi alimenta soltanto la propria verità per denigrare puntualmente ciò che va contro i personali ideali esternati al prossimo con buona dose d'impulsività, scorrettezza, egoismo e vanità. Ma non fu il buon gesù a dirci: "chi vuole mi segua!"? Gesù ha mortificato il fratello che andava contro i suoi principi? Gesù ha calunniato chi professava un pensiero diverso dal suo? No, nella maniera più assoluta! Purtroppo ci sono certi individui che, con buona dose d'impulsività, aggrediscono altri individui per il sol fatto di professare un credo diverso; ma non disdegnano di rifarsi ad un Dio materiale ed immorale, un Dio denominato denaro.
Composto sabato 15 luglio 2017

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