Scritto da: Marianna Mansueto
Mi trovai addosso i suoi occhi dalle lunghe ciglia ricurve, e sentii le gambe farsi di caucciù. Avvampai come il giorno in cui mi aveva preso le mani nel corridoio della scuola. Mi guardava dentro, e io sarei voluto cadere in ginocchio, implorare perdono per le mie miserie, supplicarla di portarmi con sé in un mondo dove l'aria era più fine e non bisognava scontare la fatica di crescere un giorno alla volta.

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