Scritto da: Denise Moscuzza
Come ogni volta ho atteso con ansia quell'istante letale in cui si consuma il giorno, in cui le luci prima di spegnersi e tacere decidono di gridare forte, urlando colori e fiamme. È una sottile follia godere di un tramonto. Mentre il giorno muore e annega, i miei occhi si accendono. E non riesco a staccarli dall'orizzonte, sono incollati, appiccicati come francobolli i miei occhi... ad una busta che è già in viaggio e non sa dove andare e come tornare, o forse non vuole tornare... e sono pure appoggiati alla superficie del mare che scorre come se niente fosse, come se non si accorgesse di quello che accade alle sue spalle o forse nel suo ventre. Fa l'indifferente il mare. Ed io, con pazienza, non posso che aspettare quell'istante leggero e sospeso in cui dopo l'esplosione tutto si calma, il cui l'orizzonte affamato prende a morsi l'ultimo pezzetto di sole.

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